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Ritualità e preghiera come pratiche antistress

Nel  2002 una rivista scientifica importante ed accreditata come il Britisch medical Journal pubblicava una ricerca condotta con criteri rigorosamente scientifici, nella quale veniva dimostrata l'utilità terapeutica della recitazione del rosario (in latino, peraltro) su pazienti cardiopatici, che attraverso la preghiera ricevevano effetti benefici, quali la regolarizzazione della pressione arteriosa e del ritmo cardiaco.
Nel corso degli anni, sia prima che dopo la pubblicazione del Journal, diversi studi si sono occupati di valutare l'effetto della preghiera, ma anche della meditazione sul generale benessere psicofisico degli individui e di solito le conclusioni delle ricerche sono risultate sempre a favore dell'utilizzo di queste pratiche come modalità utili al contenimento dell'ansia e quindi anche al miglioramento dei sintomi fisici che ad essa possono essere correlati.

La religiosità e la fede che normalmente si accompagnano alla recitazione di preghiere non ci consentono di definire propriamente l'atto  del pregare come "tecnica"  di rilassamento,  di training o altro di simile e tuttavia, posto che vogliamo prendere per buona la loro efficacia "terapeutica" dobbiamo sforzarci di comprenderne almeno alcuni elementi, anche perché questa comprensione ci consentirà di utilizzare al meglio questa risorsa del nostro animo, senza dimenticare che, come del resto per ogni altra cosa umana, esiste anche il rovescio della medaglia, ovvero quelle forme di delirio mistico, che ben poco hanno di terapeutico e che tuttavia anch'esse germogliano inizialmente nella mente come rimedi di carattere consolatorio.

Perché la preghiera può effettivamente sortire effetti terapeutici?

  • Aspettativa positiva: chi prega ha fede e se la sua fede è sincera necessariamente riporrà la massima fiducia nella divinità che adora (un equivalente diciamo dell'oggetto buono interiorizzato) né potrà dubitare di essere investito dell'amore e dell'indulgenza del suo Dio, attendendo quindi fiducioso la soddisfazione del proprio bisogno. 
  • Ritualità e ripetizione: non c'è affatto da stupirsi che la ripetizione rituale e reiterata di una preghiera, come ad esempio avviene nella recitazione del rosario, risulti rassicurante. La recitazione coinvolge una attenzione ed una intenzionalità di pensiero, liberando di fatto la mente, nella ripetizione reiterata, di ogni altra idea eventualmente di apprensione e di angoscia. Dovremmo tenere presente, oltre a questo, che la ritualità esistente in alcune forme di neurosi è appunto l'estrema difesa mentale messa in atto dalla psiche per placare un'ansia altrimenti intollerabile. La ripetizione ha inoltre un efficacia ipnotica e rilassante.
  • Concentrazione delle energie interne: il momento della preghiera è quello del nostro dialogo interiore, ogni energia presente nella psiche e nel corpo viene temporaneamente ritirata dal mondo esterno e convogliata internamente. Questa raccolta di energie e di forze mirate al recupero di se stessi, del proprio equilibrio e del proprio benessere può naturalmente ottenere successo. Il nostro benessere, come ogni altro obiettivo della vita, può essere raggiunto più facilmente se siamo disposti a fare qualcosa per ottenerlo: benché il concetto in sé sia lapalissiano, la maggior parte delle persone sono sempre proiettate su scopi e successi nel mondo esterno, sui quali misurano il proprio valore e le proprie capacità. Il confronto interiore attraverso il divino e/o la meditazione consentono una acquisizione di valore (il sentirsi amati da Dio) che prescinde dall'ansia del fare, dimostrare e riuscire.


In quest'ottica naturalmente  la preghiera (ma non solo la preghiera) può essere utilizzata come tecnica (del tutto atossica e priva di effetti collaterali) di supporto nell'affrontare situazioni di stress e con la prospettiva di prevenire le depressioni che troppo spesso si accompagnano alle malattie croniche aggravandole: si  tratta sicuramente di una risorsa da tenere nella dovuta considerazione.
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Commenti

  1. Estremamente interessante , ma credimi, soprattutto per me in tutti i sensi!
    Grazie:::)))

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  2. Grazie Nella! Sono contenta di esserti stata utile! :-))

    RispondiElimina

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