Riordinare o macellare? Questo è il dilemma
A breve giungerà la primavera e tutti, per una malsana tradizione inculcataci fin dalla più tenera età, vi metterete in testa di fare le grandi pulizie, quelle di primavera (appunto): comincerete a spalancare porte e finestre ed il raffreddore, accuratamente evitato lungo tutto il rigido periodo invernale grazie a sciarponi e berretti, questa volta vi coglierà a tradimento e senza preavviso, perchè l'aria intanto è ancora frizzantina piuttosto, ma voi , temerari, senza battere ciglio continuerete a svuotare armadi, smontare tende ed ispezionare dispense, armati di stracci e detersivi... until the end.
Ecco, ad un certo punto, inevitabilmente vi guarderete intorno e vedrete i pavimenti ingombri di abiti e scatoloni, roba da buttar via mescolata ed abbarbicata su preziosi ricordi da custodire gelosamente nelle vetrinette decorative, perderete tempo a considerare e selezionare ogni cosa, sarete esausti prima di sera, mentre sul letto saranno ammonticchiati alla rinfusa abiti e cappotti, un vecchio calzino (rigorosamente spaiato) grazioso però che (guarda caso) è proprio quello che indossavate quel giorno in tale circostanza speciale, sulla quale il vostro pensiero non potrà fare a meno di indugiare...
E insomma sarete sfiniti ed affranti, mentre incombe il finire del giorno: avrete fame, ma la cucina sarà un tale macello che solo pensare di preparare qualcosa è mission impossible, vorrete dormire, ma il letto sarà inagibile e voi a questo punto (e solo a questo punto) vi porrete la domanda fatidica:
- ma chi me lo ha fatto fare?
Niente da fare è troppo tardi: avreste dovuto pensarci prima, la stessa cosa di quando nuotate verso il largo senza pensare che poi dovrà avanzarvi il fiato per tornare indietro.
Volevate fare ordine ed invece avete combinato un tale macello da non riuscire più a districarvene: il rischio è questo. La tentazione di buttare via tutto sarà di intensità direttamente proporzionale alla fatica che avete già fatto a svuotare e tirare a lucido i contenitori, ma quella era poca cosa: il più è selezionare e riordinare quindi.
Certo bisognerebbe averlo fatto sistematicamente, essere partiti già organizzati e con le idee chiare, cosa che voi credevate di aver fatto in realtà, ma poi vi è venuto in mente di sperimentare modelli organizzativi più funzionali ed eccoci qui in mezzo al macello dove giacciono i pezzetti smembrati della vostra storia. In quella borsa avete ritrovato i biglietti aerei di quel viaggio e perfino un piccolo regalo dimenticato di qualcuno importante o dell'amica incrociata fugacemente in viaggio, che vi aveva lasciato il numero di telefono...
La cosa migliore in questi casi è ordinare una pizza e dormire sul divano, prendersela con calma, con molta calma...
Ecco, ad un certo punto, inevitabilmente vi guarderete intorno e vedrete i pavimenti ingombri di abiti e scatoloni, roba da buttar via mescolata ed abbarbicata su preziosi ricordi da custodire gelosamente nelle vetrinette decorative, perderete tempo a considerare e selezionare ogni cosa, sarete esausti prima di sera, mentre sul letto saranno ammonticchiati alla rinfusa abiti e cappotti, un vecchio calzino (rigorosamente spaiato) grazioso però che (guarda caso) è proprio quello che indossavate quel giorno in tale circostanza speciale, sulla quale il vostro pensiero non potrà fare a meno di indugiare...
E insomma sarete sfiniti ed affranti, mentre incombe il finire del giorno: avrete fame, ma la cucina sarà un tale macello che solo pensare di preparare qualcosa è mission impossible, vorrete dormire, ma il letto sarà inagibile e voi a questo punto (e solo a questo punto) vi porrete la domanda fatidica:
- ma chi me lo ha fatto fare?
Niente da fare è troppo tardi: avreste dovuto pensarci prima, la stessa cosa di quando nuotate verso il largo senza pensare che poi dovrà avanzarvi il fiato per tornare indietro.
Volevate fare ordine ed invece avete combinato un tale macello da non riuscire più a districarvene: il rischio è questo. La tentazione di buttare via tutto sarà di intensità direttamente proporzionale alla fatica che avete già fatto a svuotare e tirare a lucido i contenitori, ma quella era poca cosa: il più è selezionare e riordinare quindi.
Certo bisognerebbe averlo fatto sistematicamente, essere partiti già organizzati e con le idee chiare, cosa che voi credevate di aver fatto in realtà, ma poi vi è venuto in mente di sperimentare modelli organizzativi più funzionali ed eccoci qui in mezzo al macello dove giacciono i pezzetti smembrati della vostra storia. In quella borsa avete ritrovato i biglietti aerei di quel viaggio e perfino un piccolo regalo dimenticato di qualcuno importante o dell'amica incrociata fugacemente in viaggio, che vi aveva lasciato il numero di telefono...
La cosa migliore in questi casi è ordinare una pizza e dormire sul divano, prendersela con calma, con molta calma...
Ciao cara :)
RispondiEliminaA casa mia le pulizie di primavera si fanno "a rate"; un giorno una stanza in giorno un'altra, in modo da avere le energie per fare tutto. Da me poi ci vuole una giornata solo per cassetti, armadio e libreria, soprattutto quando sbuca fuori la scatola delle lettere o quella dei "regali/ricordi messi da parte" (non so te, ma io ho l'abitudine di conservare in una scatola, a sua volta conservata nell'armadio del "può sempre tornare utile", i regali o ricordi di persone come ex-ragazzi o ex-amiche che sono state importanti, ma ora sono un capitolo chiuso della mia vita. Non ho mai buttato nulla di tutto ciò, seppure non riesco più ad utilizzarli). È vero che è sfiancante, ma almeno una volta all'anno bisogna farlo, su :)
Scusami per il mio ritardo nella risposta: ti leggo solo ora... sono un pò presa da altre cose in questi giorni. Ti ammiro sinceramente: si vede che tu sei una persona organizzata, ma temo di non poter dire altrettanto di me stessa: i miei pensieri corrono molto più veloci delle mani, peccato non poter agire solo attraverso il pensiero! Buona notte carissima.
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