Istat: la fiducia dei consumatori cala in novembre
Continuano a piovere i dati Istat (invariabilmente negativi) a smentire quanti in politica con toni trionfalistici affermano di stare realizzando cambiamenti radicali e rivolgimenti storici.
Per il momento non solo i dati economici oggettivi risultano poco incoraggianti, ma è sempre più incerta la speranza, ovvero l'aspettativa positiva delle persone e delle famiglie sulle proprie attuali e future condizioni economiche.
Secondo l'informativa Istat di questa mattina nel mese di novembre infatti cala la fiducia dei consumatori: il calcolo di questo parametro viene sempre effettuato ponendo a 100 l'unità di misura, ovvero il clima di fiducia registrato nel 2005.
Nel mese di novembre l'indice scende a 100,2 dal 101,3 di ottobre, in particolare si riduce l'aspettativa personale arrivando al 99,1 dal 100,7 di ottobre, mentre migliorano le attese sulla situazione economica generale a 103,9 da 101,5.
Si riduce l'attitudine al risparmio,
che a novembre arriva a 115 da 126 di ottobre, ugualmente scende anche l'aspettativa di una possibilità futura di risparmio e la speranza di poter acquistare beni durevoli.
Cala anche il livello di attesa sull'andamento della disoccupazione.
Il clima di fiducia è distribuito disomogeneamente a livello territoriale in quanto tende a ridursi nel meridione e nelle regioni del nord-ovest italiano, mentre sembra migliorare al centro e nel nord-est.
Ieri sono stati anche pubblicati i dati relativi a settembre 2014 che indicano una caduta del commercio al dettaglio dello 0,1% rispetto al mese precedente, ma con una flessione più accentuata dello 0,6% nel confronto trimestrale tra il trimestre luglio-settembre e quello precedente.
Nel raffronto annuale rispetto agli stessi periodi del 2013 il calo del valore delle vendite è dello 0,5% nel suo complesso con una flessione più accentuata per i prodotti non alimentari in discesa dello 0,9%.
Nel complesso il quadro di un paese che continua ad impoverirsi e nutre poca fiducia nel futuro...
Per il momento non solo i dati economici oggettivi risultano poco incoraggianti, ma è sempre più incerta la speranza, ovvero l'aspettativa positiva delle persone e delle famiglie sulle proprie attuali e future condizioni economiche.
Secondo l'informativa Istat di questa mattina nel mese di novembre infatti cala la fiducia dei consumatori: il calcolo di questo parametro viene sempre effettuato ponendo a 100 l'unità di misura, ovvero il clima di fiducia registrato nel 2005.
Nel mese di novembre l'indice scende a 100,2 dal 101,3 di ottobre, in particolare si riduce l'aspettativa personale arrivando al 99,1 dal 100,7 di ottobre, mentre migliorano le attese sulla situazione economica generale a 103,9 da 101,5.
Si riduce l'attitudine al risparmio,
che a novembre arriva a 115 da 126 di ottobre, ugualmente scende anche l'aspettativa di una possibilità futura di risparmio e la speranza di poter acquistare beni durevoli.
Cala anche il livello di attesa sull'andamento della disoccupazione.
Il clima di fiducia è distribuito disomogeneamente a livello territoriale in quanto tende a ridursi nel meridione e nelle regioni del nord-ovest italiano, mentre sembra migliorare al centro e nel nord-est.
Ieri sono stati anche pubblicati i dati relativi a settembre 2014 che indicano una caduta del commercio al dettaglio dello 0,1% rispetto al mese precedente, ma con una flessione più accentuata dello 0,6% nel confronto trimestrale tra il trimestre luglio-settembre e quello precedente.
Nel raffronto annuale rispetto agli stessi periodi del 2013 il calo del valore delle vendite è dello 0,5% nel suo complesso con una flessione più accentuata per i prodotti non alimentari in discesa dello 0,9%.
Nel complesso il quadro di un paese che continua ad impoverirsi e nutre poca fiducia nel futuro...
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