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Il doodle di Google oggi dedicato a Toulouse-Lautrec

A 150 anni dalla sua nascita , avvenuta il 24 novembre del 1864 ad Albi in Francia, oggi Google rende omaggio ad una delle figure più emblematiche, tormentate e controverse tra gli artisti francesi della seconda metà dell'800.
Parliamo di Henri Toulouse-Lautrec, nato in una famiglia aristocratica, un sangue blu malsano, forse troppo geloso della propria nobile purezza o del proprio patrimonio ed uso pertanto a frequenti matrimoni tra consanguinei.
I genitori di Lautrec erano cugini di primo grado, entrambi conti, che vantavano ascendenti di origine regale: un vero peccato che da queste unioni semi incestuose nascano talvolta figli malati.
Lautrec era infatti affetto da una forma di nanismo, che da molti è stata interpretata come una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva, di quelle appunto che compaiono di frequente come frutto di matrimoni tra parenti. In realtà la diagnosi di Lautrec è stata formulata postuma e di fatto secondo alcuni si sarebbe trattato di una picnodisostosi, ma secondo altri di una forma di osteogenesi imperfetta: sta di fatto che Lautrec si fratturò in giovane età sia l'una che l'altra gamba, verosimilmente per una fragilità ossea patologica, e che le sue gambe non guarirono e smisero di crescere per sempre.

Era un nano Lautrec e non c'è dubbio che questo abbia condizionato fortemente il corso della sua vita: si dedicò alla pittura senza che inizialmente nessuno credesse in un suo reale talento artistico, conobbe le correnti pittoriche ed in particolare impressionistiche dell'epoca e studiò con artisti famosi.
Condusse una vita a suo modo disperata e dissoluta: dedito al sesso mercenario dei postriboli ed all'alcol  distrusse il proprio corpo e finì la sua esistenza malato di sifilide ed intossicato dall'alcol a soli 37 anni.
Frequentava la Montmartre della fine '800 venendo a contatto con artisti della portata di Van Gogh, Fernand Cormon, Emile Bernard, ma maturò presto uno stile tutto suo e si dedicò anche a tecniche innovative come la litografia, grazie alla quale realizzava manifesti e locandine pubblicitarie.
I temi rappresentati sono soprattutto figure umane, i personaggi raffiguranti la vita che  scorre sotto gli occhi dell'artista: spesso si tratta di prostitute, tanto che in alcuni periodi lui stesso con le sue bozze artistiche viveva proprio nelle case chiuse dove lavorava alle proprie opere scegliendo le modelle appunto tra le prostitute.
La vita sregolata lo condusse in giovane età al ricovero in manicomio a Neuilly, ma ne fu dimesso dopo la disintossicazione dall'alcol, circostanza poco propizia, dato che una volta libero dai controlli medici, riprese i suoi vizi e morì a circa 37 anni il 9 settembre del 1901.
L'anima di Montmartre: un animo ricco di immaginazione, talento e desideri intrappolato in un corpo deforme: l'arte non è bastata a fermarne la tenace volontà autodistruttiva.
Una meteora consumata in fretta come altri artisti, poeti e pittori del suo tempo e tuttavia una traccia indelebile nella storia dell'arte.

Commenti

  1. Ha concluso nella maniera più giusta Clara, una traccia indelebile nella pittura!
    Bacio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero Nella, ma 37 anni... certo la traccia l'ha lasciata eccome! Grazie, buona serata.

      Elimina

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