La tempesta (poesia)
Qualcuno non teme la tempesta e la collera del cielo, ma in un suo strano modo, può giungere ad amarla profondamente in una pulsazione sincrona e fluida di emozioni vissute e dominate dentro di sé. Il magma delle viscere sprigiona una polvere cinerea di sensazioni disperse nei fumi dell'aria.
Lo sgomento vaporizzato nella nuvolaglia grigia, spazzata dal vento appartiene solo a cielo, ma l'uomo guarda a fronte alta gli orizzonti bui: la tempesta non stronca le canne piegate dal vento, né i fusti secolari e le montagne, eppure quando frana il terreno ogni animo impavido si ricongiunge alla sua natura ...
TEMPESTA
Avvitarsi di foglie
appassite
nei vortici d'aria.
Criniera intrecciata
nel vento.
Scrutandomi in volto.
Fronte aperta
al plumbeo cielo
e vele spiegate.
L'albero maestro
possente
piegandosi cede.
Grave lo sguardo
attrae
i sedimenti
del tempo
e sprigiona
l'energia intatta
del predone
di natura impervia.
E' farina del tuo sacco anche la bellissima premessa alla poesia?
RispondiEliminaIvano sono l'unica autrice di tutto quanto leggi in questo blog. In verità sto pensando di acquisire un dominio e chiedere ad alcuni amici di collaborare: nel caso figurerà sotto ogni pezzo il nome ed eventualmente il link al profilo dell'autore. Questo fin qui è tutta farina del mio sacco. Buona domenica mio buon amico.
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