Il calvario di Bersani
Sembra sia rimasto da solo Bersani a
portare la croce, che lui chiama "responsabilità" con
la quale deve salire al colle questa sera alle 18,00 per conferire col
presidente Napolitano circa i risultati delle sue consultazioni.
Il risultato è che alla fine
Bersani non ha i numeri richiesti per garantire la governabilità.
Il veto posto dal M5S sul nome
di Bersani, la negazione della fiducia non legata ai punti programmatici (per
lo più condivisi) ma alla persona del segretario del PD e per contro,
le "condizioni" poste dall'area di centrodestra che
pretende di dettare il nome del Presidente della Repubblica (che così
perderebbe il suo ruolo di figura di garanzia e super partes) rendono il
compito del presidente del consiglio incaricato estremamente difficile.
"Chi dice di no lo
dice all'Italia, non a me io la testa non me la rompo ... e se ne assume la
responsabilità"
Queste le parole di Bersani, ma
il punto è proprio questo: nessuno se ne assumerà la responsabilità.
Ciascuno argomenterà per
scaricare le colpe su altri e, dato che il giro di consultazioni l'ha
condotto Bersani, esponendosi in prima persona, potrebbe non essere difficile
trasformare l'incarico ricevuto dal Presidente della Repubblica in una
designazione a capro espiatorio.
Agli occhi della massa sarebbe
Bersani che ha "fallito" e non c'è dubbio che il
tipo di comunicazione di parte della stampa vada in questa direzione:
il quotidiano "Libero" titola: "Bersani
verso lo schianto pensa alla sua vendetta: al Quirinale un anti-cav." .
Insomma il dopo Bersani ed
problema del Presidente della Repubblica in primo piano: sembra prioritario che
ci sia qualcuno in grado di salvare il cav. dai suoi processi ...
"il Giornale" titola: "Bersani
umiliato e fatto fuori da Grillo".
Chiaro a tutti: mancano i
numeri (la famosa matematica elettorale cui il segretario PD ha fatto così
spesso riferimento prima delle elezioni).
Nella drammaticità di questa
situazione continuano a fioccare volgarità di ogni tipo, insulti e dileggi
rabbiosi ben lontani da qualsiasi idea di confronto costruttivo: dalle "troie" in
parlamento, chiamate in causa da Franco Battiato nel corso di una seduta del
parlamento europeo ai "puttanieri" lanciato da
Grillo e presto ripreso dai suoi fedeli, quale giudizio di valore altamente
critico ed argomentato, che investe tutti coloro che siedono in Parlamento ed
in Senato, facendo ovviamente eccezione per i pentastellati che pure occupano
quelle stesse sedie ...
Questo il quadro politico
attuale, dopodiché le ipotesi per la via di uscita esistono, più o meno
surreali: da quella di Grillo che vuol governare senza governo a quella della
Lega-PDL che spera di spuntarla per la trattativa sul presidente che assolva
Berlusconi, a quella del cosiddetto governo del Presidente (che poi sarebbe un
bis del governo tecnico) a quelle del governo di minoranza per il quale insiste
SEL e così avanti.
Dopo le festività pasquali
probabilmente sapremo cosa ha effettivamente deciso il presidente Napolitano,
ma nel frattempo la situazione economica e finanziaria va a picco.
Bisognerebbe informare la
popolazione di quanto costa a ciascuno l'atteggiamento dei partiti che
ricattano e di quelli che insultano, anche perché sono quelli che
hanno promesso la restituzione dell'IMU ed il "reddito di
cittadinanza", perciò è bene che gli italiani sappiano
quanto invece dovranno pagare i "capricci" che
possono permettersi il lusso di fare dalla posizione di potere guadagnata
grazie a chi li ha votati ...
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