Emergenza immigrazione e Grexit: i nodi vengono al pettine
I nodi, quelli della globalizzazione, sono ormai strettissimi: quando un nodo è stretto non basta più tirare per forzarlo, il pettine o i capelli, ma anche entrambi, finirebbero per spezzarsi, bisogna trovare un altro sistema per sciogliere i nodi, lo sa chiunque ed è strano che le massime autorità europee non arrivino a comprendere una realtà così elementare da essere chiara ad un bambino.
La rigidità dunque, il continuare a tirare forte, non può essere una risposta: per i migranti intenzionati a passare il confine e sgomberati dagli scogli di Ventimiglia, ora si ragiona per distinguere tra i "richiedenti asilo" e gli immigrati per "ragioni economiche".
Chissà a chi spetta poi fare la cernita e cosa si intende per "ragioni economiche": magari sono quelli che hanno perso tutto e rischiano di perdere anche la vita nelle guerre esportate dall'occidente e perciò sono parte di quella umanità che quando non viene annientata dai proiettili e dalle bombe, si limita a morire silenziosamente di fame, perché certo senza mangiare non si vive...
Che dire del paventato Grexit?
Quel popolo è già ridotto allo stremo: quale guerra e quale sconfitta subita, obbliga la Grecia ad accettare le condizioni di un armistizio dettato dal Fondo monetario internazionale e che pretende di privare i cittadini dei più elementari diritti umani?
Non si è capito: una guerra di numeri, neanche di ricchezza reale, si gioca sui numeri, borse su, borse giù, spread, debiti, crediti ed altri imbrogli.
Di reale resta un pianeta inquinato per terra, aria ed acqua, masse immense di popolazione che tenta di spostarsi dalle terre più povere e sfruttate in cerca di salvezza e viene ricacciata cinicamente indietro.
Nessuno si salva da solo: bisognerebbe finalmente capire questa verità, nessuno può salvarsi da solo e ciascuno di noi ha bisogno degli altri.
Un numero giocato in borsa non vale una vita umana, né la sofferenza di un ragazzo defraudato del futuro, né la sofferenza di un anziano privato del necessario, né di una ragazzina venduta ai marciapiedi o di un bambino venduto ai trafficanti di organi.
Nessuno creda di potersi salvare condannando gli altri: se accettate il principio per il quale una persona umana può essere sfruttata, usata, monetizzata, uccisa o lasciata morire, non fatevi illusioni, prima o poi toccherà anche a voi, non sono i pescecani quelli che mancano in questo mondo!
I problemi dell'umanità sono il degrado del pianeta, la perdita di rispetto per i propri simili e l'annientamento dei valori di solidarietà umana: il denaro è solo uno strumento, ma noi lo abbiamo reso una religione, una divinità persecutoria ed avida in nome della quale tutto è sacrificabile.
La rigidità dunque, il continuare a tirare forte, non può essere una risposta: per i migranti intenzionati a passare il confine e sgomberati dagli scogli di Ventimiglia, ora si ragiona per distinguere tra i "richiedenti asilo" e gli immigrati per "ragioni economiche".
Chissà a chi spetta poi fare la cernita e cosa si intende per "ragioni economiche": magari sono quelli che hanno perso tutto e rischiano di perdere anche la vita nelle guerre esportate dall'occidente e perciò sono parte di quella umanità che quando non viene annientata dai proiettili e dalle bombe, si limita a morire silenziosamente di fame, perché certo senza mangiare non si vive...
Che dire del paventato Grexit?
Quel popolo è già ridotto allo stremo: quale guerra e quale sconfitta subita, obbliga la Grecia ad accettare le condizioni di un armistizio dettato dal Fondo monetario internazionale e che pretende di privare i cittadini dei più elementari diritti umani?
Non si è capito: una guerra di numeri, neanche di ricchezza reale, si gioca sui numeri, borse su, borse giù, spread, debiti, crediti ed altri imbrogli.
Di reale resta un pianeta inquinato per terra, aria ed acqua, masse immense di popolazione che tenta di spostarsi dalle terre più povere e sfruttate in cerca di salvezza e viene ricacciata cinicamente indietro.
Nessuno si salva da solo: bisognerebbe finalmente capire questa verità, nessuno può salvarsi da solo e ciascuno di noi ha bisogno degli altri.
Un numero giocato in borsa non vale una vita umana, né la sofferenza di un ragazzo defraudato del futuro, né la sofferenza di un anziano privato del necessario, né di una ragazzina venduta ai marciapiedi o di un bambino venduto ai trafficanti di organi.
Nessuno creda di potersi salvare condannando gli altri: se accettate il principio per il quale una persona umana può essere sfruttata, usata, monetizzata, uccisa o lasciata morire, non fatevi illusioni, prima o poi toccherà anche a voi, non sono i pescecani quelli che mancano in questo mondo!
I problemi dell'umanità sono il degrado del pianeta, la perdita di rispetto per i propri simili e l'annientamento dei valori di solidarietà umana: il denaro è solo uno strumento, ma noi lo abbiamo reso una religione, una divinità persecutoria ed avida in nome della quale tutto è sacrificabile.
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