Passa al Senato la fiducia sulla scuola
159 voti favorevoli, 112 contrari, nessun astenuto: passa al Senato la fiducia posta dal governo Renzi sulla legge per la #buonascuola, che forse tanto buona non sarà, visto che la sua approvazione in tempi brevi secondo la tabella di marcia del governo, ha richiesto ancora una volta la forzatura del prendere o lasciare, perché porre la fiducia significa questo: o mi votate il provvedimento così com'è o cade il governo...
Chi vuole che cada il governo? Ma scherziamo?
Per squallido che sembri alla fine prevale l'istinto di conservazione della poltrona.
Non è certo la prima volta infatti che questo governo pone la fiducia sulle cosiddette riforme che intende approvare di gran carriera: la modalità sembra ormai avere invalidato il potere legislativo parlamentare, il Parlamento deve solo dire se vuole far cadere il governo, ma non può più legiferare. Il senso delle fiducie imposte a ripetizione è sostanzialmente questo.
Il problema della scuola viene considerato da più parti e soprattutto dagli insegnanti della scuola pubblica, particolarmente grave, perché spinge nel senso della privatizzazione dell'istruzione, privando di fatto i docenti dell'aspetto essenziale del proprio insegnamento, vale a dire la sua libertà.
La scuola che dovrà ricorrere ai finanziamenti dei privati e l'insegnante soggetto al potere assoluto dei dirigenti non saranno più liberi di trasmettere la conoscenza, ma dovranno limitarsi a cognizioni in qualche misura addomesticate e funzionali agli interessi di chi comanda: questo è ciò che viene paventato da tutti gli insegnanti che sono scesi in piazza nei giorni scorsi e che persistono nelle proteste, malgrado minacciati del blocco delle assunzioni dei precari.
Chi vuole che cada il governo? Ma scherziamo?
Per squallido che sembri alla fine prevale l'istinto di conservazione della poltrona.
Non è certo la prima volta infatti che questo governo pone la fiducia sulle cosiddette riforme che intende approvare di gran carriera: la modalità sembra ormai avere invalidato il potere legislativo parlamentare, il Parlamento deve solo dire se vuole far cadere il governo, ma non può più legiferare. Il senso delle fiducie imposte a ripetizione è sostanzialmente questo.
Il problema della scuola viene considerato da più parti e soprattutto dagli insegnanti della scuola pubblica, particolarmente grave, perché spinge nel senso della privatizzazione dell'istruzione, privando di fatto i docenti dell'aspetto essenziale del proprio insegnamento, vale a dire la sua libertà.
La scuola che dovrà ricorrere ai finanziamenti dei privati e l'insegnante soggetto al potere assoluto dei dirigenti non saranno più liberi di trasmettere la conoscenza, ma dovranno limitarsi a cognizioni in qualche misura addomesticate e funzionali agli interessi di chi comanda: questo è ciò che viene paventato da tutti gli insegnanti che sono scesi in piazza nei giorni scorsi e che persistono nelle proteste, malgrado minacciati del blocco delle assunzioni dei precari.
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