La ripresa c'è, ma non si vede
Due giorni fa, il 29 maggio, l'Istat ha diffuso i dati relativi all'andamento del Pil nel 1° trimestre 2015 e quelli dei prezzi al consumo (ovvero dell'inflazione) del mese di maggio 2015: questi dati sono stati molto enfatizzati, il che è comprensibile, considerato che ieri, il 31 maggio, vi sono state le elezioni regionali e pertanto era necessario motivare e tenere alto il morale degli elettori.
In effetti per il 1° trimestre 2015 il Pil risulta in crescita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% in confronto al 1° trimestre 2014, ma soprattutto, in rapporto all'anno di riferimento 2010, per la prima volta il Pil supera il punto 0 sul grafico assumendo il segno + dopo ben 4 anni.
In effetti dopo avere toccato il fondo nel 2° e 3° trimestre del 2012, il nostro Pil ha seguito una lenta ascesa fino al 1° trimestre 2014, cui è seguita una curva in lieve discesa fino al 3° trimestre 2014 ed infine di nuovo una lenta risalita per il 4° trimestre 2014 ed il 1° trimestre 2015 che finalmente ha portato ora la curva di crescita in positivo rispetto al riferimento definito 2010.
Si tratta evidentemente di variazioni piccole che necessitano di verifiche e conferme nell'andamento tendenziale. Malgrado il Pil sia in crescita, tuttavia, l'Istat avvisa che i consumi finali nazionali sono in riduzione segnando il -0,1% inoltre le esportazioni sono rimaste stazionarie, mentre le importazioni risultano aumentate dell'1,4%. La spesa delle famiglie si riduce segnando -0,1% quindi fin qui le famiglie non si sono accorte della ripresa e possono spendere meno, per contro aumenta la spesa delle amministrazioni dello 0,1%.
Il settore trainante sembra essere l'agricoltura con un valore aggiunto positivo del 6% mentre per l'industria il valore sempre positivo è dello 0,6%.
Coldiretti rivendica il contributo offerto dall'agricoltura all'uscita dalla deflazione per l'aumento del 10,9% dei prezzi della verdura e del 3,6% della frutta, secondo le loro analisi, mentre l'Istat conferma che nel mese di maggio scorso i prezzi al consumo sono aumentati nel loro complesso dello 0,2% e l'inflazione acquisita per il 2015 è del +,1% . L'aumento dei prezzi al consumo nel mese di maggio 2015 è dello 0,2% sia rispetto al mese precedente che in rapporto a maggio 2014.
L'aumento dei prezzi dovrebbe corrispondere ad un aumento della domanda e quindi ad una ripresa dei consumi, ma questo parametro non è stato ancora rilevato per il mese di maggio, mentre, come segnalato sopra, per il periodo gennaio-marzo 2015 sia i consumi finali che la spesa delle famiglie erano ancora in calo.
In effetti per il 1° trimestre 2015 il Pil risulta in crescita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% in confronto al 1° trimestre 2014, ma soprattutto, in rapporto all'anno di riferimento 2010, per la prima volta il Pil supera il punto 0 sul grafico assumendo il segno + dopo ben 4 anni.
In effetti dopo avere toccato il fondo nel 2° e 3° trimestre del 2012, il nostro Pil ha seguito una lenta ascesa fino al 1° trimestre 2014, cui è seguita una curva in lieve discesa fino al 3° trimestre 2014 ed infine di nuovo una lenta risalita per il 4° trimestre 2014 ed il 1° trimestre 2015 che finalmente ha portato ora la curva di crescita in positivo rispetto al riferimento definito 2010.
Si tratta evidentemente di variazioni piccole che necessitano di verifiche e conferme nell'andamento tendenziale. Malgrado il Pil sia in crescita, tuttavia, l'Istat avvisa che i consumi finali nazionali sono in riduzione segnando il -0,1% inoltre le esportazioni sono rimaste stazionarie, mentre le importazioni risultano aumentate dell'1,4%. La spesa delle famiglie si riduce segnando -0,1% quindi fin qui le famiglie non si sono accorte della ripresa e possono spendere meno, per contro aumenta la spesa delle amministrazioni dello 0,1%.
Il settore trainante sembra essere l'agricoltura con un valore aggiunto positivo del 6% mentre per l'industria il valore sempre positivo è dello 0,6%.
Coldiretti rivendica il contributo offerto dall'agricoltura all'uscita dalla deflazione per l'aumento del 10,9% dei prezzi della verdura e del 3,6% della frutta, secondo le loro analisi, mentre l'Istat conferma che nel mese di maggio scorso i prezzi al consumo sono aumentati nel loro complesso dello 0,2% e l'inflazione acquisita per il 2015 è del +,1% . L'aumento dei prezzi al consumo nel mese di maggio 2015 è dello 0,2% sia rispetto al mese precedente che in rapporto a maggio 2014.
L'aumento dei prezzi dovrebbe corrispondere ad un aumento della domanda e quindi ad una ripresa dei consumi, ma questo parametro non è stato ancora rilevato per il mese di maggio, mentre, come segnalato sopra, per il periodo gennaio-marzo 2015 sia i consumi finali che la spesa delle famiglie erano ancora in calo.
Commenti
Posta un commento
Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?
Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:
* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.
I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.
Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.