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Facciamo finta che ...


Ciò che accade è sconcertante e disorienta, a tutti i livelli, anche menti solidamente strutturate: in un mondo dove il progresso della scienza è così esteso da non consentire a nessuno di raggiungere un sapere universale, cosa ancora possibile appena tre secoli fa, si assiste ad un imbarbarimento del costume e ad un deterioramento della cultura incredibili.
La cultura, i modelli di vita, i valori, la mentalità sono quelli trasmessi dalle televisioni e dalle pubblicità, che si sovrappongono ai “miti” e tradizioni familiari, all’etica ed alle filosofie studiate a scuola, determinando un condizionamento pesante e per l’immediatezza del mezzo audiovisivo e per la riduzione di spazio lasciato alla elaborazione critica ed alla riflessione personale durante la ricezione dei messaggi: le immagini, infatti, occupano molto spazio e, quando accompagnate dalla comunicazione orale, finiscono per occludere tutti i canali percettivi, precludendo, in molti casi la possibilità di elaborare ciò che, pur essendo solo un messaggio, rappresenta l’immediatezza propria della realtà e quindi del “vero”.
La passività e l’acriticità a fronte di tali messaggi è frequente.

Il fatto drammatico è che chi gestisce tale comunicazione ovviamente lo fa per lucro e di conseguenza le mistificazioni e la mercificazione di ogni aspetto della vita umana rappresentano la regola …
Sembra che non esista più nulla che non sia spettacolo e sembra che nello spettacolo la cosa importante sia divertirsi, trovare spazi di evasione  e fare audience: non è una cosa seria la sofferenza, simulata e spiattellata nei “reality”, non è serio l’affetto, né l’amore, né l’ideologia o la politica.
Non esistono cose sbagliate, quando si fa tutto “per finta”.
Eppure scollarsi tanto dalla realtà (quella veramente reale) può risultare pericoloso perché la realtà si prenderà la sua vendetta ed alla fine ci accorgeremo che “non era un gioco”.

In realtà vi sono famiglie in difficoltà: persone che conosco perdono il lavoro e la vita si fa difficile.In realtà vi sono anziani curati da badanti che ora sono colpevoli di reato di “clandestinità” e sono tanti.
In realtà c’è una scuola allo sfascio ed il precariato eterno per le future generazioni.
In realtà vi sono quotidianamente morti sul lavoro, morti sulle strade, morti per droga, morti per violenza.
In realtà prevalgono il bullismo e l’arrivismo senza scrupoli: secoli di civiltà non sono bastati a prevenire questa recrudescenza della logica più primitiva di sopraffazione.
Tutto questo non avviene per finta e non è lo spettacolo della politica.

Io comunico questo e lo comunico per iscritto, così da lasciare tutto lo spazio possibile alla riflessione: vi sono dei limiti alla manipolazione della realtà perché  la realtà esiste e quando non la vediamo diventa più forte di noi come un nemico che ci tende un’imboscata e ci prende di sorpresa alle spalle e perciò ci sconfigge.

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