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Tossicofilia e tossicodipendenza vengono abitualmente classificati tra le forme di comportamento "deviante": tali comportamenti possono presentarsi in assenza o in concomitanza con altra patologia o disturbo psichico conclamato. L'argomento è da considerarsi complesso in quanto la condotta tossicofilica o tossicomanica risulta plurideterminata da una varietà di fattori più o meno tra loro correlabili. Potremmo distinguere ad esempio fra le condizioni di rischio, quelle ascrivibili ad una situazione personale del soggetto, quelle legate alla dinamica delle relazioni familiari, quelle imputabili alla collocazione sociale ed ancora quelle di tipo culturale e di costume proprie dell'epoca.

Le condizioni personali che potremmo considerare "predisponenti" includono in primo luogo l'età,essendo i momenti critici del ciclo vitale di un individuo quelli caratterizzati da una maggiore fragilità psichica ed emozionale e pertanto genericamente a rischio per varie patologie e forme di devianza. Da questo punto di vista una attenzione specificamente mirata deve essere dedicata all'adolescenza, che, di fatto, appare statisticamente il periodo di maggiore vulnerabilità. Una seconda situazione è ovviamente rappresentata dall'assetto di personalità e dalla stabilità degli equilibri propri del singolo individuo. 


Una struttura dipendente di personalità costituisce un fattore di rischio rilevante e non solo per la tossicodipendenza. La personalità dipendente, infatti, tenderà più facilmente ad imitare comportamenti tipici del gruppo di appartenza in maniera acritica , inoltre, cercherà di utilizzare le droghe come oggetti sostitutivi da cui dipendere ed, infine, dedicandosi all'abuso di stupefacenti, perdurerà in una posizione di dipendenza infantile, senza maturare la capacità di prendersi cura di sé ed affrontare le responsabilità di un assetto adulto.


Le relazioni familiari, anch'esse giocano un ruolo determinante, specie nella fascia adolescenziale: strutture relazionali iperprotettive o abbandoniche e svalutanti, nonchéincoerenti e confusive, possono facilmente contribuire alla formazione ed al mantenimento di un comportamento tossicomanico.




La collocazione sociale, ovvero l'estrazione socioeconomica, incide nel senso che l'appartenenza a fasce sociali deboli può condizionare una maggiore frequenza della condotta deviante ed inoltre conseguenze più gravi, in considerazione delle ridotte risorse ambientali attivabili per riconoscere e far fronte alla difficoltà.



Il clima culturale ed il costume hanno inciso considerevolmente nelle passate generazioni: l'oppio era una diffusa abitudine in Cina, la morfina era frequentemente abusata come sedativo ed analgesico specie dalle donne. In tempi più recenti c'è stata la cultura dei "figli dei fiori" che utilizzavano le droghe come "esperienze di arricchimento interiore" ed ancora in epoca contemporanea si assiste all'utilizzo di cocaina e vari psicostimolanti in rapporto a modelli di potenza ed efficienza  che in quest'epoca contribuiscono ad individuare le fasce dei potenziali consumatori.


Al di sotto o al di sopra di tutto questo esiste, però, la realtà cruda del MERCATO che, con accurate strategie, manovre pubblicitarie, vere e proprie operazioni di marketing induce il bisogno, crea la dipendenza, individua e seleziona i consumatori, attirandoli nelle trappole per loro più affascinanti: la trasgressione per i ragazzi, magari associando eventi per loro avvincenti come concerti, discoteche, etc. la serenità, la pace o ancora il vissuto di potenza per  gli adulti con i vari annessi gruppi di meditazione, palestre e via dicendo ...




L'uso di farmaci psicotropi non indicati e non controllati sul piano medico danneggia gravemente la salute sia fisica che psichica e può distruggere la vita delle persone. Non lasciatevi defraudare della vostra vita per arricchire qualche delinquente: questa vita è la nostra unica occasione!

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