Datagate e Grande Fratello
02/07/2013
Edward Snowden è il nome del protagonista del romanzo che non si svolge nel 1984, come ipotizzato da Orwell, ma nel 2013.
Si tratta di un giovane (classe 1983) che ha lavorato per la NSA e per la CIA e che, come è già universalmente noto, ha rivelato dettagli e retroscena spinosi e poco edificanti sui controlli messi in atto dai servizi segreti americani nei confronti di cittadini, ambasciate e personalità politiche di diverse nazionalità. Le"rivelazioni" sembra possano avere serie ripercussioni su alcuni rapporti diplomatici fra le nazioni, quanto meno Germania ed Italia si dicono ben determinate ad ottenere spiegazioni esaurienti e soddisfacenti.
Qualcuno nei giorni scorsi ha mormorato che in realtà vi erano connivenze anche coi servizi segreti delle altre nazioni, che tuttavia hanno recisamente smentito, benché la verità in questi casi sia realmente difficile da appurare!
Gli antichi proverbi recitavano cose del tipo: in vino veritas, ma anche: veritas in fundo putei, dopodiché anche gli avi devono essersi accorti di quanto sia difficile raggiungere la verità in alcuni casi e così finirono per sintetizzare: in vino veritas fundo putei.
Ora chiunque può comprendere che in un caso del genere la verità è assai difficile da pescare perfino in fondo ad un pozzo di vino: bisogna gettare la lenza ed aspettare che abbocchi, ma di norma sono attese che durano parecchi anni ...
Snowden, dopo varie peripezie, dalle Hawaii ad Hong Kong, si trova oggi bloccato all'aeroporto di Mosca ed ieri è stato costretto a chiedere asilo in Russia: in realtà aveva altri programmi di viaggio, ma pare che gli abbiano ritirato il passaporto, perciò lui è rimasto praticamente prigioniero. Non può partire: Putin sembra disposto a concedergli di restare a condizione che la smetta di danneggiare gli USA, cosa che però lo stesso Putin considera improbabile, dato che il giovane Edward ha motivato le proprie azioni dichiarando: "Io non voglio vivere in una società che fa questo genere di cose (...) io non voglio vivere in una società dove tutto ciò che faccio e dico è registrato". Il governo russo comunque sembra voglia tutelare il tecnico CIA dalla estradizione negli USA ed oggi Snowden ritira la richiesta alla Russia e continua ad avanzare istanze di asilo a varie nazioni, 21 in tutto, compresa l'Italia secondo gli ultimi aggiornamenti.
Sarebbe dunque un novello rivoluzionario Edward Snowdwn? Nobile anche l'intento dichiarato per il quale ha autorizzato il "Guardian" a rivelare la sua identità: per evitare che i servizi perseguitassero altri dipendenti pur di arrivare ad individuare la talpa. Non sappiamo quanto nobili siano stati in effetti gli intenti di Snowden, ma qualcuno ha scritto su Wikipedia (chissà chi è l'autore ...) che in realtà queste rivelazioni giungono in un particolare momento della trattativa tra USA e Svizzera, finalizzata al raggiungimento di un accordo per una maggiore trasparenza dei dati bancari: l'osservazione in effetti suggerisce che l'ex dipendente CIA potrebbe essere stato pagato da qualcuno, che magari non ha interesse alla conclusione di questo accordo sul controllo bancario.
Rimane il dubbio quindi se Snowden sia un idealista che combatte contro la globalizzazione stile Grande Fratello orwelliano o un mercenario al servizio di qualche lobby finanziaria internazionale.
Sta di fatto che lui come persona si è consapevolmente bruciato.
Gli Stati Europei sono formalmente indignati, mentre da parte degli USA si minimizza lasciando intendere che in fondo non solo gli Stati Uniti, ma i servizi segreti di tutte le nazioni fanno di queste cose (sorvegliare i cittadini, n.d.r.).
Che dire? Non resta che sperare di essere abbastanza insignificanti e così poco importanti da riuscire a passare inosservati e coltivare nel proprio piccolo e recondito orticello quel delicato fiore che ancora qualcuno osa chiamare "libertà".
Edward Snowden è il nome del protagonista del romanzo che non si svolge nel 1984, come ipotizzato da Orwell, ma nel 2013.
Si tratta di un giovane (classe 1983) che ha lavorato per la NSA e per la CIA e che, come è già universalmente noto, ha rivelato dettagli e retroscena spinosi e poco edificanti sui controlli messi in atto dai servizi segreti americani nei confronti di cittadini, ambasciate e personalità politiche di diverse nazionalità. Le"rivelazioni" sembra possano avere serie ripercussioni su alcuni rapporti diplomatici fra le nazioni, quanto meno Germania ed Italia si dicono ben determinate ad ottenere spiegazioni esaurienti e soddisfacenti.
Qualcuno nei giorni scorsi ha mormorato che in realtà vi erano connivenze anche coi servizi segreti delle altre nazioni, che tuttavia hanno recisamente smentito, benché la verità in questi casi sia realmente difficile da appurare!
Gli antichi proverbi recitavano cose del tipo: in vino veritas, ma anche: veritas in fundo putei, dopodiché anche gli avi devono essersi accorti di quanto sia difficile raggiungere la verità in alcuni casi e così finirono per sintetizzare: in vino veritas fundo putei.
Ora chiunque può comprendere che in un caso del genere la verità è assai difficile da pescare perfino in fondo ad un pozzo di vino: bisogna gettare la lenza ed aspettare che abbocchi, ma di norma sono attese che durano parecchi anni ...
Snowden, dopo varie peripezie, dalle Hawaii ad Hong Kong, si trova oggi bloccato all'aeroporto di Mosca ed ieri è stato costretto a chiedere asilo in Russia: in realtà aveva altri programmi di viaggio, ma pare che gli abbiano ritirato il passaporto, perciò lui è rimasto praticamente prigioniero. Non può partire: Putin sembra disposto a concedergli di restare a condizione che la smetta di danneggiare gli USA, cosa che però lo stesso Putin considera improbabile, dato che il giovane Edward ha motivato le proprie azioni dichiarando: "Io non voglio vivere in una società che fa questo genere di cose (...) io non voglio vivere in una società dove tutto ciò che faccio e dico è registrato". Il governo russo comunque sembra voglia tutelare il tecnico CIA dalla estradizione negli USA ed oggi Snowden ritira la richiesta alla Russia e continua ad avanzare istanze di asilo a varie nazioni, 21 in tutto, compresa l'Italia secondo gli ultimi aggiornamenti.
Sarebbe dunque un novello rivoluzionario Edward Snowdwn? Nobile anche l'intento dichiarato per il quale ha autorizzato il "Guardian" a rivelare la sua identità: per evitare che i servizi perseguitassero altri dipendenti pur di arrivare ad individuare la talpa. Non sappiamo quanto nobili siano stati in effetti gli intenti di Snowden, ma qualcuno ha scritto su Wikipedia (chissà chi è l'autore ...) che in realtà queste rivelazioni giungono in un particolare momento della trattativa tra USA e Svizzera, finalizzata al raggiungimento di un accordo per una maggiore trasparenza dei dati bancari: l'osservazione in effetti suggerisce che l'ex dipendente CIA potrebbe essere stato pagato da qualcuno, che magari non ha interesse alla conclusione di questo accordo sul controllo bancario.
Rimane il dubbio quindi se Snowden sia un idealista che combatte contro la globalizzazione stile Grande Fratello orwelliano o un mercenario al servizio di qualche lobby finanziaria internazionale.
Sta di fatto che lui come persona si è consapevolmente bruciato.
Gli Stati Europei sono formalmente indignati, mentre da parte degli USA si minimizza lasciando intendere che in fondo non solo gli Stati Uniti, ma i servizi segreti di tutte le nazioni fanno di queste cose (sorvegliare i cittadini, n.d.r.).
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