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10 dicembre. Giornata mondiale dei diritti umani

Oggi ricorre la giornata mondiale dei diritti umani: una celebrazione fissata al 10 dicembre di ogni anno in omaggio alla data della Dichiarazione universale dei diritti umani proclamata dall'ONU il 10 dicembre 1948. Una ricorrenza che rappresenta l'occasione per portare avanti campagne di sensibilizzazione contro la violenza e la tortura.
L'OMS per l'occasione presenta il rapporto globale sulla violenza di stato 2014: sono 475.000 le persone uccise nel 2012 e per gli uomini di età compresa fra i 15 ed i 44 anni, vale a dire per gli adulti giovani, la terza causa di morte è proprio l'omicidio.

Le vittime privilegiate di violenza sono logicamente i soggetti in condizioni di maggiore debolezza sia fisica che sociale per la frequente posizione di dipendenza da altri, in altre parole le donne ed i bambini sono le vittime più frequenti di forme di violenza che non necessariamente giungono all'assassinio: il 25% dei bambini ha subito qualche forma di abuso fisico, come maltrattamenti o abusi sessuali, il 20% delle ragazze sono state vittime di abusi sessuali ed un terzo delle donne (il 33,3%) subisce qualche forma di abuso e/o maltrattamento domestico.

I dati sono noti, ma il problema è quello di riuscire a coinvolgere tutte le istituzioni degli stati in campagne concrete di prevenzione della violenza. L'OMS ha preso in esame 133 paesi rilevando che solo in un terzo dei casi sono attuate misure legislative e di controllo sociale adeguate alla prevenzione della violenza nelle sue diverse espressioni e soltanto la metà dei paesi presi in esame ha fatto proprie ed applicate realmente le 12 normative di legge che vengono considerate necessarie alla prevenzione degli atti di violenza, malgrado quelle leggi siano state emanate dall'80% dei paesi in realtà poi non vengono portate nei tessuti sociali delle realtà presenti nei diversi territori.
L'aver subito violenza ed abusi è una esperienza che segna la vita delle vittime, le quali diventano soggetti a rischio per comportamenti autolesivi come abusi di sostanze e di alcol, promiscuità ed anche per la comparsa di disturbi psichici di diversa gravità.

Il rapporto OMS prevede una revisione dei programmi di prevenzione della violenza e mette in primo piano l'educazione scolastica per la prevenzione del bullismo e l'assistenza psicologica alle vittime di violenza. 
Mentre l'attenzione delle istituzioni si spende prevalentemente contro la criminalità, la violenza di strada e quella domestica, si tende però a parlare meno della violenza che si consuma all'interno delle istituzioni: per dirne  una solo il 40% dei paesi ha delle leggi contro la violenza e gli abusi che possono avvenire all'interno delle istituzioni che accolgono gli anziani e non parliamo delle carceri.

Amnesty International ha dedicato la giornata alla lotta contro la tortura ed oggi ha colto l'occasione di questa ricorrenza per richiedere ancora una volta l'introduzione del reato di tortura nel nostro codice penale: la convenzione ONU siglata ormai trent'anni fa contro la tortura non è stata rispettata e tra il 2009 ed il 2014 sono ben 141 i paesi all'interno dei quali sono stati registrati casi di torture ed abusi.
Fino ad oggi in Italia non abbiamo una normativa di legge specifica sull'argomento e secondo Amnesty International il testo passato al Senato lo scorso 5 marzo ed ora alla Camera, ha necessità di modifiche essenziali, intanto nella definizione stessa del tipo di reato, poi per il motivo che non contempla "condotte omissive" il che è rilevante ad esempio per soggetti in stato di detenzione o comunque in situazione di dipendenza ed infine non prevede la costituzione di un fondo per le vittime.
Questa mattina è stata organizzata una manifestazione alla sala stampa della Camera alla quale hanno partecipato con Amnesty, anche Antigone, Arci, Cittadinanzattiva e Cild nel corso della quale sono state consegnate ai rappresentanti governativi e parlamentari ancora 16.000 firme per sostenere la richiesta della introduzione del reato di tortura nel codice penale.

Commenti

  1. Buona sera Clara. Io credo che indire una "giornata mondiale dei diritti dei più deboli" sia una bella mossa politica che sicuramente fa riempire la bocca dei ricchi nel mondo di tante belle parole, ma poi nei fatti tanta gente continua a morire per malnutrizione. Ecco, ci vorrebbe una "giornata mondiale dei DOVERI verso gli indigenti". Questa sì che impegnerebbe il "marciume dorato" terrestre ... Sempre secondo me :-)

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    1. Il diritto dei deboli è ciò che detta il dovere dei forti: se un bambino ha diritto alla educazione, ciò vuol dire che il genitore o lo stato ha il dovere di educarlo e così via... la cosa qui viene guardata dal punto di prospettiva dei deboli e del loro diritto.
      Da quanto capisco forse tu temi che un tale punto di prospettiva non sia in sé sufficiente ad individuare le responsabilità, nel senso che se un diritto non viene rispettato, chi è colpevole o inadempiente? La risposta è relativamente (ma non univocamente, ndr) semplice se si tratta di violenze dirette, ma lo è meno se si tratta di malnutrizione ed abbandono.
      Lo capisco, ma in genere basta un solo neurone per individuare le responsabilità se si vuole... buona serata Salichella, grazie della tua lettura

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  2. Diritti umani? Quali?
    Quelli che politici e politicanti di tutto il mondo, e da noi eletti, pensano di proporre a nome di tutti?
    È ora che i diritti vengano pretesi, e se serve anche con la violenza, da ogni uomo o donna che si rispetti!
    Siamo stati trasformati in un misero allevamento umano al quale, come tale, viene richiesto solo di produrre, tacere e togliere il disturbo quando si tenta una qualsiasi ribellione!

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    1. Sono contraria alla violenza, posso comprenderla solo se legittimamente difensiva, ma sono certamente d'accordo sul fatto che i diritti vadano rivendicati ed ottenuti.
      La violenza non è la risposta: il pianeta sarebbe dominato dai felini predatori o dagli orango se bastasse la forza bruta ad affermarsi e conquistare gli spazi vitali: credimi ci vuole altro... buona serata erie5 e grazie per la tua lettura.

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  3. Diritti umani? Quali?
    Quelli che politici e politicanti di tutto il mondo, e da noi eletti, pensano di proporre a nome di tutti?
    È ora che i diritti vengano pretesi, e se serve anche con la violenza, da ogni uomo o donna che si rispetti!
    Siamo stati trasformati in un misero allevamento umano al quale, come tale, viene richiesto solo di produrre, tacere e togliere il disturbo quando si tenta una qualsiasi ribellione!

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    1. Sono contraria alla violenza, posso comprenderla solo se legittimamente difensiva, ma sono certamente d'accordo sul fatto che i diritti vadano rivendicati ed ottenuti.
      La violenza non è la risposta: il pianeta sarebbe dominato dai felini predatori o dagli orango se bastasse la forza bruta ad affermarsi e conquistare gli spazi vitali: credimi ci vuole altro... buona serata erie5 e grazie per la tua lettura.

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