Mare d'inverno (poesia)
La tempesta del mare tiene in ostaggio la vita di chi ne sfida la furia: resta l'attesa, la speranza apprensiva, la parola volata nel vento e sbattuta con violenza contro il cupo della coltre chiusa avviluppata alla volta del cielo.
Puntini distanti sull'orizzonte, affaccendati verso una salvezza, canto smorzato nella mente ed il petto nudo offerto al gelo umido dell'aria, finché giunga il tepore di casa.
MARE D'INVERNO
Fanghiglia infida a brandelli,
squarciata da bocche di fuoco.
Muraglia d'acqua grigia,
schiumante rabbia e tempesta.
Vite spezzate in un sorso d'abisso.
E sibila il vento:
trascina stracci e lamenti.
Grondano in acqua
e non salgono al cielo
preghiere e rimpianti
come gocce di pioggia
salata d'essenza di lacrime.
Ritto alla riva
in angoscia d'attesa
scrutando al di là delle onde,
l'affetto che lega le viscere,
spirando fiati nel vento.
Quanto dolore! Quanta speranza disillusa!
RispondiEliminaIl mare d'inverno come metafora della vita. Dura, piena di problemi, di lotte.
La speranza come sostegno dell'uomo. Disillusa ma mai morta.
Buongiorno Patricia. Purtroppo... pensavo ai naufraghi di questi giorni. Oggi abbiamo il bilancio conclusivo: una quarantina tra morti e dispersi e molti punti oscuri.... non tutti i naufraghi tratti in salvo erano nelle liste ufficiali, il che implica che i dispersi saranno più di quella quarantina ottenuta con la semplice sottrazione tra numero della lista delle persone imbarcate e numero di salvati.... una situazione pazzesca: povera gente!
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