Suicidi da crisi: si impicca cinquantenne
Natale è alle porte, ma la crisi continua a mordere spietatamente: per alcuni di noi la serenità e la gioia che secondo gli stereotipi delle pubblicità dovrebbe permeare tutto questo periodo non solo sono incrinate, ma sembrano false e beffarde a fronte della disperazione nella quale persone e famiglie sono state precipitate dalla crisi economica ...
Solo di ieri la notizia dell'ennesimo suicidio conseguente alla perdita di lavoro ed alla incapacità di conservare una condizione di vita dignitosa.
Un cinquantenne di Torino si è impiccato al balcone di casa: aveva ricevuto una ingiunzione di sfratto per morosità. L'uomo aveva perso il lavoro e non era stato più in grado di pagare l'affitto.
La notifica gli era arrivata il 18 dicembre e lui avrebbe dovuto sgomberare la casa entro 30 giorni: ha preferito accelerare i tempi ed il suo cadavere è stato trovato ieri mattina da un vicino.
Il suicida era un operaio metalmeccanico, che aveva sempre lavorato da precario con contratti a termine e recentemente aveva perso o concluso il suo ultimo incarico.
La generazione dei precari oggi quaranta o cinquantenni probabilmente è stata la più bersagliata dalla crisi degli ultimi anni.
La favola dei contratti a termine che facilitano l'ingresso nel mondo del lavoro l'abbiamo sentita ripetere a lungo durante i passati governi: oggi sappiamo per certo che facilitano anche lo smaltimento definitivo del personale in esubero ...
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