Ospedali psichiatrici giudiziari: dal 1° aprile la chiusura definitiva
Finalmente, dopo diversi rinvii, il primo aprile giungerà l'ultima scadenza utile per svuotare gli OPG indirizzando i degenti, a seconda delle condizioni sia mediche che sociali di ciascuno, o in famiglia o in residenze protette, Rems, purtroppo non in tutte le regioni le situazioni e le problematiche create dalla chiusura degli OPG sono state risolte.
Particolarmente drammatiche le condizioni dell'OPG di Aversa in provincia di Caserta, Regione Campania, tanto che le difficoltà sono state già denunciate dall'Associazione Antigone, che ha visitato l'ospedale il 16 marzo scorso: la situazione del nosocomio non sembra attualmente risolvibile.
Dal 31 marzo non verranno più accettati ricoveri in questo ospedale, ma i pazienti di cui è prevista la dimissione sono soltanto 29, mentre per altri 79 non sembra siano prospettate soluzioni perché si tratta di persone che non possono contare su un rientro in famiglia (non ne hanno oppure nessuno intende farsene carico) né sarà possibile per loro transitare nelle residenze protette in quanto le due previste in Campania non saranno complete e pronte all'accoglienza dei degenti in uscita entro il 31 marzo, per cui è probabile che si cercheranno collocazioni provvisorie nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche in attesa dell'approntamento delle Rems.
Stando alle dichiarazioni che il ministro della salute, Lorenzin, ha fatto all'Ansa, lo scorso 12 marzo, non ci saranno ulteriori rinvii per la chiusura degli OPG e le regioni inadempienti rischieranno sanzioni fino al commissariamento, secondo quanto previsto dalla legislazione: è molto probabile quindi che gli amministratori regionali preferiscano rattoppare per i degenti che non sanno dove andare collocazioni provvisorie, piuttosto che rischiare gli interventi sanzionatori del Ministero.
Peccato soltanto che alla fine a pagare per i ritardi e le inadempienze saranno i ricoverati, destinati ad essere sballottati da una struttura all'altra senza poter contare su di una sistemazione dignitosa, stabile ed adeguatamente assistita.
Particolarmente drammatiche le condizioni dell'OPG di Aversa in provincia di Caserta, Regione Campania, tanto che le difficoltà sono state già denunciate dall'Associazione Antigone, che ha visitato l'ospedale il 16 marzo scorso: la situazione del nosocomio non sembra attualmente risolvibile.
Dal 31 marzo non verranno più accettati ricoveri in questo ospedale, ma i pazienti di cui è prevista la dimissione sono soltanto 29, mentre per altri 79 non sembra siano prospettate soluzioni perché si tratta di persone che non possono contare su un rientro in famiglia (non ne hanno oppure nessuno intende farsene carico) né sarà possibile per loro transitare nelle residenze protette in quanto le due previste in Campania non saranno complete e pronte all'accoglienza dei degenti in uscita entro il 31 marzo, per cui è probabile che si cercheranno collocazioni provvisorie nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche in attesa dell'approntamento delle Rems.
Stando alle dichiarazioni che il ministro della salute, Lorenzin, ha fatto all'Ansa, lo scorso 12 marzo, non ci saranno ulteriori rinvii per la chiusura degli OPG e le regioni inadempienti rischieranno sanzioni fino al commissariamento, secondo quanto previsto dalla legislazione: è molto probabile quindi che gli amministratori regionali preferiscano rattoppare per i degenti che non sanno dove andare collocazioni provvisorie, piuttosto che rischiare gli interventi sanzionatori del Ministero.
Peccato soltanto che alla fine a pagare per i ritardi e le inadempienze saranno i ricoverati, destinati ad essere sballottati da una struttura all'altra senza poter contare su di una sistemazione dignitosa, stabile ed adeguatamente assistita.
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