I matrimoni gay nel pantano della legge italiana
Non è ancora finita la storia dei matrimoni gay celebrati prima da alcuni sindaci italiani, poi annullati dai prefetti ed ora rimessi in discussione dal Tar: è di oggi infatti la notizia che il Tar Lazio ha accolto il ricorso di alcune coppie cui era stata annullata la trascrizione dal prefetto. La sentenza si riferisce all'annullamento decretato lo scorso 31 ottobre delle trascrizioni effettuate presso il Comune di Roma di alcuni matrimoni tra omosessuali che erano stati contratti in paesi esteri.
Il Tar non solo mette in discussione l'annullamento stabilito dal prefetto, ma anche la circolare del Ministro Alfano dello scorso 7 ottobre, in quanto non è nei poteri del prefetto, né del Ministero degli interni annullare trascrizioni di questo genere, ma l'eventuale annullamento deve essere stabilito da un tribunale...
Per arrivare a questa conclusione i giudici del Tar hanno riveduto e studiato con attenzione tutte le leggi italiane ed europee in materia e la loro conclusione è che in Italia (notoriamente) non sono consentiti i matrimoni tra persone dello stesso sesso e pertanto neanche le trascrizioni di quelli avvenuti all'estero, ma... quando una trascrizione (legittima o meno) sia stata comunque effettuata, non è nel potere del prefetto o del Ministero degli interni cancellarla: la cosa può essere solo decisa da un tribunale ordinario.
Il sindaco Marino, autore delle trascrizioni galeotte, si dichiara niente affatto meravigliato del giudizio del Tar, in quanto da sempre convinto che il suo ruolo gli consentisse di trascrivere nei registri del suo comune i matrimoni celebrati all'estero.
Insomma coerenza formale e contraddizione sostanziale, sta di fatto che nei meandri delle vituperate procedure burocratiche e giudiziarie ancora una volta si cerca di trovare risposte a vuoti legislativi insoluti.
Il Tar non solo mette in discussione l'annullamento stabilito dal prefetto, ma anche la circolare del Ministro Alfano dello scorso 7 ottobre, in quanto non è nei poteri del prefetto, né del Ministero degli interni annullare trascrizioni di questo genere, ma l'eventuale annullamento deve essere stabilito da un tribunale...
Per arrivare a questa conclusione i giudici del Tar hanno riveduto e studiato con attenzione tutte le leggi italiane ed europee in materia e la loro conclusione è che in Italia (notoriamente) non sono consentiti i matrimoni tra persone dello stesso sesso e pertanto neanche le trascrizioni di quelli avvenuti all'estero, ma... quando una trascrizione (legittima o meno) sia stata comunque effettuata, non è nel potere del prefetto o del Ministero degli interni cancellarla: la cosa può essere solo decisa da un tribunale ordinario.
Il sindaco Marino, autore delle trascrizioni galeotte, si dichiara niente affatto meravigliato del giudizio del Tar, in quanto da sempre convinto che il suo ruolo gli consentisse di trascrivere nei registri del suo comune i matrimoni celebrati all'estero.
Insomma coerenza formale e contraddizione sostanziale, sta di fatto che nei meandri delle vituperate procedure burocratiche e giudiziarie ancora una volta si cerca di trovare risposte a vuoti legislativi insoluti.
Cose da pazzi inaudite !!!!!! Clara Ascione abbraccio
RispondiEliminaManco la fanno questa legge Marzia: se ne parla, se ne parla, ma nulla si conclude.... buona notte, a presto.
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