Ottaviano di Napoli: due carabinieri rapinano supermercato
Questa notte è morto Pasquale Prisco, un giovane di meno di trent'anni, figlio del titolare del supermercato Etè di Ottaviano di Napoli. Era stato ricoverato con ferite gravissime all'addome in un ospedale del Salernitano dopo la sparatoria avvenuta ieri nel supermercato per il tentativo di rapina da parte di due delinquenti, rivelatisi poi due carabinieri in congedo di stanza a Mestre.
I due avevano tentato ieri verso ora di pranzo di rapinare il supermercato, ma la rapina non era andata a buon fine: i proprietari avevano reagito ed inseguito i malviventi, ne è seguita una sparatoria nel corso della quale sono rimaste ferite dieci persone, alcune gravemente, uno di loro, il figlio del titolare del negozio, è morto durante la notte.
Si sta ancora lavorando per ottenere una ricostruzione attendibile dell'accaduto: sembra che di fronte all'insuccesso della rapina i due malviventi si siano dati alla fuga a bordo della loro auto, ma sono stati inseguiti dai proprietari del supermercato: l'inseguimento e la sparatoria hanno consentito da una parte l'individuazione dei responsabili del crimine, ma hanno anche causato il ferimento di nove persone e la morte del figlio del titolare, che si era lanciato insieme col padre, lo zio ed un altro dipendente all'inseguimento dei rapinatori.
I due carabinieri sono originari rispettivamente delle zone di Napoli e di Venezia: erano entrambi in servizio a Mestre ed in congedo, anche loro sono rimasti feriti, sono attualmente piantonati in ospedale e naturalmente sospesi dal servizio.
Di fronte ad una situazione del genere non c'è molto da commentare salvo che questo caso, contrariamente ad altre situazioni dove l'abuso di potere e la responsabilità nella morte di persone fermate e/o arrestate è stato oggetto di polemiche e discussioni infinite, questo caso, si diceva invece, dimostra inequivocabilmente l'esistenza di cosiddette mele marce all'interno delle forze dell'ordine: l'errore nel reclutamento di persone non idonee al servizio può capitare sempre e comunque, ma la percentuale di errori forse potrebbe essere limitata rivedendo i criteri di selezione e le modalità di formazione ed addestramento.
I due avevano tentato ieri verso ora di pranzo di rapinare il supermercato, ma la rapina non era andata a buon fine: i proprietari avevano reagito ed inseguito i malviventi, ne è seguita una sparatoria nel corso della quale sono rimaste ferite dieci persone, alcune gravemente, uno di loro, il figlio del titolare del negozio, è morto durante la notte.
Si sta ancora lavorando per ottenere una ricostruzione attendibile dell'accaduto: sembra che di fronte all'insuccesso della rapina i due malviventi si siano dati alla fuga a bordo della loro auto, ma sono stati inseguiti dai proprietari del supermercato: l'inseguimento e la sparatoria hanno consentito da una parte l'individuazione dei responsabili del crimine, ma hanno anche causato il ferimento di nove persone e la morte del figlio del titolare, che si era lanciato insieme col padre, lo zio ed un altro dipendente all'inseguimento dei rapinatori.
I due carabinieri sono originari rispettivamente delle zone di Napoli e di Venezia: erano entrambi in servizio a Mestre ed in congedo, anche loro sono rimasti feriti, sono attualmente piantonati in ospedale e naturalmente sospesi dal servizio.
Di fronte ad una situazione del genere non c'è molto da commentare salvo che questo caso, contrariamente ad altre situazioni dove l'abuso di potere e la responsabilità nella morte di persone fermate e/o arrestate è stato oggetto di polemiche e discussioni infinite, questo caso, si diceva invece, dimostra inequivocabilmente l'esistenza di cosiddette mele marce all'interno delle forze dell'ordine: l'errore nel reclutamento di persone non idonee al servizio può capitare sempre e comunque, ma la percentuale di errori forse potrebbe essere limitata rivedendo i criteri di selezione e le modalità di formazione ed addestramento.
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