Guerra allo zucchero: fa male se supera il 10% dell'apporto energeticototale
Dopo la guerra al sale dello scorso settembre, ora è la volta della guerra allo zucchero: viene ora diffusa una linea guida OMS che raccomanda la riduzione dell'apporto di zuccheri semplici al di sotto del 10% dell'introito energetico totale, come minimo per migliorare la salute, ma si precisa una riduzione al di sotto del 5% potrebbe portare ulteriori benefici. Quest'anno la giornata mondiale della salute, in programma per il 7 aprile, sarà dedicata proprio alla sicurezza alimentare e quindi si succedono raccomandazioni sulla perfetta igiene della alimentazione: sullo zucchero è disponibile on line sul sito Oms una pubblicazione con l'indicazione delle misure e dei fabbisogni raccomandati e necessari per adulti e bambini.
Per zuccheri qui si intendono gli zuccheri semplici, mono e di-saccaridi come il comune zucchero da cucina, ma anche fruttosio, lattosio ed altri presenti sia naturalmente che aggiunti in molte bibite di comune consumo.
La riduzione degli zuccheri ovviamente corrisponde ad un calo del rischio di sovrappeso ed obesità, ma anche di carie e problemi di igiene orale.
Non vengono incriminati gli zuccheri semplici contenuti negli alimenti naturali, quali frutta, verdura e latte, ma sono sotto accusa gli zuccheri aggiunti a tutte le bibite ed i condimenti che oggi usiamo ordinariamente: questi vengono considerati gli zuccheri nascosti in alimenti e bevande confezionati.
Il consumo di zuccheri varia in ragione dell'età e della regione: mediamente siamo al 16-17% per Spagna e Regno Unito, a fronte dei più virtuosi 7-8% in Ungheria e Norvegia, il consumo mediamente più alto viene registrato nei bambini ed in in Portogallo dove si giunge addirittura al 25% per fascia d'età.
Sia l'obesità che le carie dentali hanno una frequenza più elevata nella popolazione ad elevato consumo di zuccheri e la linea guida OMS mirata a ridurne il consumo è una raccomandazione cosiddetta "forte" ovvero da adottare come politica di prevenzione ed igiene sanitaria in tutte le situazioni.
Per zuccheri qui si intendono gli zuccheri semplici, mono e di-saccaridi come il comune zucchero da cucina, ma anche fruttosio, lattosio ed altri presenti sia naturalmente che aggiunti in molte bibite di comune consumo.
La riduzione degli zuccheri ovviamente corrisponde ad un calo del rischio di sovrappeso ed obesità, ma anche di carie e problemi di igiene orale.
Non vengono incriminati gli zuccheri semplici contenuti negli alimenti naturali, quali frutta, verdura e latte, ma sono sotto accusa gli zuccheri aggiunti a tutte le bibite ed i condimenti che oggi usiamo ordinariamente: questi vengono considerati gli zuccheri nascosti in alimenti e bevande confezionati.
Il consumo di zuccheri varia in ragione dell'età e della regione: mediamente siamo al 16-17% per Spagna e Regno Unito, a fronte dei più virtuosi 7-8% in Ungheria e Norvegia, il consumo mediamente più alto viene registrato nei bambini ed in in Portogallo dove si giunge addirittura al 25% per fascia d'età.
Sia l'obesità che le carie dentali hanno una frequenza più elevata nella popolazione ad elevato consumo di zuccheri e la linea guida OMS mirata a ridurne il consumo è una raccomandazione cosiddetta "forte" ovvero da adottare come politica di prevenzione ed igiene sanitaria in tutte le situazioni.
Commenti
Posta un commento
Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?
Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:
* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.
I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.
Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.