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Giornata della terra 2015

La primavera è entrata da un mese ed ora, a stagione già abbastanza inoltrata, con prati ed alberi fioriti, sembra naturale festeggiare la bellezza di questa natura al risveglio con l'annuale ricorrenza della Giornata della Terra: l'attenzione all'ambiente ed ai suoi equilibri nasce negli anni sessanta con la cultura dei cosiddetti figli dei fiori, per ciò che sono stati, nel bene e nel male, ma per riuscire a portare le tematiche ambientaliste all'attenzione dei governi e dei centri di potere ci sono voluti anni e (naturalmente) disgrazie...
L'istituzione ufficiale di questa ricorrenza, che nasce negli Stati Uniti, infatti è stata ratificata poco dopo il disastro ambientale della Union Oil avvenuto in California nel 1969, quando si verificò una perdita da uno dei pozzi della compagnia con effetti molto gravi ed un impatto ambientale disastroso in quella zona.

Il 22 aprile del 1970 vi fu la prima grande manifestazione ambientalista negli USA che vide la partecipazione di 20 milioni di persone e l'anno successivo nel 1971 la ricorrenza fu ufficializzata dalle Nazioni Unite e fissata per il 22 aprile: ad oggi i paesi aderenti all'iniziativa sono 175 tra i quali anche l'Italia.

Per l'occasione Google oggi ha pubblicato il suo doodle dedicato con un globo terrestre che si mette in movimento, ma anche con un test on line, al quale si accede cliccando in un punto qualsiasi del doodle e dal titolo: che animale sei? Sembra questo un modo gentile per riaccostare in qualche modo le persone alla natura ed alle altre specie animali, che molti di noi conoscono veramente poco.
In effetti la tutela del pianeta passa attraverso il rispetto dei suoi equilibri vitali: risultato difficile da ottenere nella nostra società fondata sulle logiche del profitto, dell'appropriazione e dell'accumulo di ricchezza.

Molti equilibri sono stati alterati, alcuni anche irreversibilmente, ma la natura, contrariamente alla nostra madre divina (che perdona sempre) ed a quella umana (che perdona molto spesso) non perdona mai: la cellula impazzita, quella che si riproduce, ingrossandosi in masse informi, che distruggono le tranquille cellule  dei tessuti circostanti e che accumula  scorie tossiche è esattamente ciò che la natura ci sta restituendo dei nostri residui plastici (probabilmente ormai già entrati nella catena alimentare) dell'inquinamento dell'aria e delle acque di cui abbiamo bisogno per dissetarci e per respirare. La natura ci insegna che quella cellula si autodistrugge quando è riuscita a distruggere l'organismo di cui fa parte e che perciò è appunto quello che la mantiene in vita: si tratta di una lezione concreta che sarebbe ora di imparare.


Molti di noi pagano un prezzo, perché vengono privati dell'aria pura che dovrebbe appartenere a tutti, come del resto l'acqua ed il cibo. Oggi sorridiamo ai fiori che sono sbocciati e ricordiamoci che se l'intento del genere umano è quello di sopravvivere a lungo su questa terra, probabilmente è il caso che riesca a riconoscersi e darsi dei limiti, prima che sia la madre natura a farlo: i fiori del resto continueranno a sbocciare...

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