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Il 7 aprile dedicato al lavoro invisibile

Secondo il Coordinamento Nazionale Famiglie disabili domani, il 7 aprile è una giornata dedicata per tradizione ed internazionalmente al lavoro cosiddetto invisibile: deve essere proprio vero soprattutto che questo lavoro sia invisibile. Da una veloce ricerca in Google infatti si trovano una serie di riferimenti generici, ma non quello specifico al lavoro di cura familiare e domestico, che include la cura dei membri della famiglia più anziani e/o affetti da disabilità e patologie più o meno gravi.
Invisibile è la parola giusta: invisibile è il lavoro prevalentemente caricato sui membri di sesso femminile della famiglia, che sottopone queste persone a ritmi quotidiani massacranti, privandole del diritto al riposo, così come di spazi propri di vita.

In effetti questo è genericamente vero per qualsiasi donna che lavora, ma finisce per diventare massacrante per chi deve provvedere anche ad anziani, disabili e malati.
Il gruppo di Coordinamento delle Famiglie ha scritto e pubblicato on line una lettera al Presidente Mattarella che tra l'altro richiama lo studio di Elizabeth Blackburn del 2009 dove viene dimostrato che il sovraccarico dei cosiddetti caregiver domestici riduce l'aspettativa di vita delle persone sfruttate per queste mansioni dai 9 ai 17 anni in meno!
Praticamente gente che muore sopraffatta dalla fatica... eppure nessuno ha sentito fino ad oggi il bisogno di intervenire per riconoscere prima e supportare poi l'impegno di queste persone. Ad oggi sono poche le persone in stato di bisogno, che possono fruire di qualche forma di assistenza domiciliare erogata dagli enti pubblici: nella maggior parte dei casi è il caregiver familiare che sacrifica il tempo della propria vita e la propria salute, privandosi dei più elementari diritti, ivi incluso quello al riposo, per sopperire alle gravi carenze di una società che ignora le esigenze dei malati e delle loro famiglie.
Non a caso la lettera è una richiesta di grazia...
Attualmente la nostra società offre periodi limitati di ricovero in particolari circostanze, ma molto poco come assistenza a domicilio.

Nel caso di minori spesso anche l'integrazione scolastica è difficile, benché supportata da diverse figure professionali: un'insegnante di sostegno in rapporto 1/1, un assistente materiale, un assistente educativo ed un orario di frequenza ridotto a 3 massimo 4 ore al giorno... in altre parole 3 stipendi per riuscire a fare per sole 3 ore giornaliere quello che una madre di famiglia (occupata anche dal lavoro di cura degli altri membri della famiglia e della casa, nonché dalla propria attività lavorativa esterna) fa per le rimanenti 20 ore, perché la giornata si compone di 24 ore per chi non ci avesse fatto caso...
Non occorrono altre parole: occorrono interventi seri e sistematici per tutelare l'inalienabile diritto alla vita di questi malati e dei loro familiari.

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