Oltre 5.000 i morti in Nepal e più di un milione di bambini coinvolti
Il bilancio aggiornato delle vittime del terremoto in Nepal è di 5.057 morti, quasi 11.000 feriti, 450.000 rimasti senza tetto all'addiaccio ed oltre un milione di bambini coinvolti: a rischio di infezioni, ipotermia e fame. Circa 1,4 milioni di persone necessitano di aiuti alimentari, gli ospedali sono sovraccarichi ed i medicinali in esaurimento. Un quadro apocalittico dove diviene difficile anche prestare soccorsi perché alcune zone sono difficili da raggiungere.
Sono mobilitate tutte le agenzie umanitarie internazionali, ma i soccorsi al momento sembrano ancora inadeguati rispetto alla situazione. Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo: si temono 10.000 morti.
Gli italiani che è stato possibile rintracciare nelle zone colpite sono 347, irreperibili 39, morti quattro.
In sintesi: il 25 aprile le prime scosse, quelle più violente, 7,8-7,9 della scala Richter in prossimità di Kathmandu, seguite poi da numerose scosse di assestamento anche piuttosto forti, in particolare la mattina del 26 aprile è stata raggiunta la magnitudo di 6,7 nella scala Richter ed ancora oggi sono state registrate altre quattro scosse tra i 3,9 ed i 4,8 gradi.
Risultano colpiti 30 dei 75 distretti del territorio e, trattandosi di zone montuose, sono state segnalate diverse valanghe: sono 45 i villaggi distrutti.
Il governo del Nepal ha richiesto già il 25 aprile il sostegno dell'ONU.
Al momento sono in corso imponenti operazioni di soccorso, anche se non sempre ben coordinate: diverse zone sono difficili da raggiungere come il punto di arrivo dei soccorsi umanitari, l'aeroporto di Kathmandu, a sua volta congestionato.
Colpite anche le regioni del Tibet in Cina, dove si contano 25 vittime.
Le condizioni climatiche ostacolano al momento lo svolgimento delle operazioni di soccorso.
Solidarietà: una delle cose più semplici per chiunque voglia sono i numeri 45596 per l'Unicef e 45591 per l'agenzia italiana delle emergenze (Agire): si possono donare 1 o 2 euro, anche questo è un modo per esserci ciascuno nel proprio piccolo.
Sono mobilitate tutte le agenzie umanitarie internazionali, ma i soccorsi al momento sembrano ancora inadeguati rispetto alla situazione. Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo: si temono 10.000 morti.
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In sintesi: il 25 aprile le prime scosse, quelle più violente, 7,8-7,9 della scala Richter in prossimità di Kathmandu, seguite poi da numerose scosse di assestamento anche piuttosto forti, in particolare la mattina del 26 aprile è stata raggiunta la magnitudo di 6,7 nella scala Richter ed ancora oggi sono state registrate altre quattro scosse tra i 3,9 ed i 4,8 gradi.
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Al momento sono in corso imponenti operazioni di soccorso, anche se non sempre ben coordinate: diverse zone sono difficili da raggiungere come il punto di arrivo dei soccorsi umanitari, l'aeroporto di Kathmandu, a sua volta congestionato.
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