Coltivare passioni artistiche ed artigianali previene il deterioramentocognitivo negli anziani
Chi vive una vita piena di interessi, curando una propria rete di relazioni sociali e coltiva piccole passioni artistiche, artigianali, ma anche informatiche ha meno probabilità di incorrere in quelle forme di deterioramento cognitivo moderato, proprio della terza età: questo è quanto dimostrato attraverso uno studio longitudinale che ha preso in esame 256 persone con età media di 87 anni, che al momento dell'inizio dello studio non presentavano alcuna sintomatologia di MCI (Mild Cognitive Impairment). Il lavoro, condotto da Peterson, Roberts ed altri autori, è stato pubblicato ieri sulla rivista Neurology: i 256 partecipanti al momento dell'arruolamento nello studio, hanno segnalato i loro hobby e le loro abitudini di vita, quali arti figurative, artigianato, abitudini sociali (cinema, teatro, etc.) uso del computer per giochi in internet, ricerche ed acquisti.
Dopo 4 anni 121 delle persone seguite hanno sviluppato una MCI e confrontando le abitudini di vita delle persone in rapporto alla probabilità di sviluppare deterioramento cognitivo è stato rilevato che l'interesse in attività artistiche comporta una riduzione del rischio di MCI di ben il 73% in generale le persone impegnate in attività creative di vario genere avevano il 45% di probabilità in meno di sviluppare una MCI ed infine l'utilizzo del computer era associato con una riduzione del rischio del 55%.
Secondo gli autori dello studio questo dimostra anche per il cervello ciò che è comunque già abbastanza noto per altri apparati: la funzione modella la struttura, ovvero l'allenamento e l'esercizio stimolano i circuiti neuronali ad attivarsi per sopperire alle funzioni necessarie, per cui, malgrado con l'età molti neuroni muoiano, l'allenamento riesce a conservare una migliore funzionalità della mente. Considerato il crescente invecchiamento della popolazione nel mondo, è importante individuare gli stili di vita in grado di prevenire le situazioni di invalidità legate alla vecchiaia e da questo punto di vista questo studio offre certamente indicazioni utili.
Dopo 4 anni 121 delle persone seguite hanno sviluppato una MCI e confrontando le abitudini di vita delle persone in rapporto alla probabilità di sviluppare deterioramento cognitivo è stato rilevato che l'interesse in attività artistiche comporta una riduzione del rischio di MCI di ben il 73% in generale le persone impegnate in attività creative di vario genere avevano il 45% di probabilità in meno di sviluppare una MCI ed infine l'utilizzo del computer era associato con una riduzione del rischio del 55%.
Secondo gli autori dello studio questo dimostra anche per il cervello ciò che è comunque già abbastanza noto per altri apparati: la funzione modella la struttura, ovvero l'allenamento e l'esercizio stimolano i circuiti neuronali ad attivarsi per sopperire alle funzioni necessarie, per cui, malgrado con l'età molti neuroni muoiano, l'allenamento riesce a conservare una migliore funzionalità della mente. Considerato il crescente invecchiamento della popolazione nel mondo, è importante individuare gli stili di vita in grado di prevenire le situazioni di invalidità legate alla vecchiaia e da questo punto di vista questo studio offre certamente indicazioni utili.
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