Gli animali nelle città degli uomini: il rapporto di Legambiente
Oggi Legambiente ha pubblicato sul sito i risultati del 4° rapporto nazionale sui servizi e le attività dei comuni capoluogo e delle Asl per gli animali che vivono nelle città: sorpresa! La Asl Na 1 centro risulta offrire il miglior servizio a livello nazionale insieme con i comuni di Prato e Terni.
Sono stati sottoposti all'intervista 85 comuni capoluogo di provincia (il 77% del campione) e 74 Asl (il 55% delle 146 contattate del campione): risulta che il 90% dei comuni intervistati ha attivato un assessorato dedicato, mentre l'82% delle Asl possiede un canile sanitario ed un ufficio di igiene veterinaria, solo 2 su 74 anche un ospedale veterinario.
La problematica è dunque conosciuta e sentita, ma, malgrado l'esistenza di specifici uffici ed ambulatori, solo una piccola parte dei comuni e delle Asl riescono a garantire servizi qualitativamente sufficienti per gli animali che popolano le città.
Legambiente in base alle risposte fornite ai questionari ha elaborato dei punteggi in centesimi per ciascuno degli enti preposti e dei comuni intervistati solo il 35% raggiunge un punteggio considerato sufficiente (30/100) il 3,5% ha un buon punteggio ed il 2,5% un punteggio ottimo, ma il restante 59% dei comuni presenta performance del tutto insufficienti. Tra i servizi sanitari delle Asl invece, il 30% (22 su 74) raggiunge livelli di servizio sufficienti (30/100) un buon punteggio (40/100) viene raggiunto da 13 Asl su 74 (17,5%) ed un livello ottimo (maggiore di 50/100) viene raggiunto solo dalla sl Na 1 centro.
Legambiente tuttavia evidenzia alcune incongruenze tra i rilievi di alcuni comuni e quelli delle rispettive Aziende Sanitarie per quanto riguarda i dati trasmessi nel censimento di animali presenti sul territorio ed il numero di persone impegnate nel controllo di animali liberi e colonie controllate.
In generale i servizi veterinari delle Asl conoscono meglio la realtà territoriale della popolazione animale, ma non sempre riescono ad effettuare tutti i dovuti controlli.
Un problema scottante è rappresentato dal randagismo e dalla presenza di animali liberi anche padronali: non tutti gli animali catturati riescono a trovare una buona soluzione, come adozione e/o restituzione al proprietario: da questo punto di vista gli esiti più favorevoli vengono registrati alla ASUR 2 di Ancona, mentre le situazioni più difficili sono quelle di Cremona dove per ogni 10 cani catturati solo 2 trovano una soluzione favorevole.
Il 50,5% dei Comuni dichiara di avere aree all'aperto dedicate agli animali ed il 75,67% delle Asl è impegnato nella prevenzione del randagismo attraverso la sterilizzazione di cani e gatti.
Chi chiama il Comune o la Asl per soccorrere un animale in difficoltà riesce ad ottenere una risposta utile nel 57,5% dei casi: insomma c'è ancora molto da fare per censire e garantire il benessere dei nostri amici a 4 zampe, ma non soltanto, anche di tutte quelle specie animali che si vengono spostando verso le città alla ricerca di cibo.
Secondo Legambiente una normativa intesa ad incentivare l'adozione di animali domestici ed il rispetto di regole precise, unitamente a controlli frequenti potrebbero con una spesa contenuta migliorare di molto la situazione attuale.
Sono stati sottoposti all'intervista 85 comuni capoluogo di provincia (il 77% del campione) e 74 Asl (il 55% delle 146 contattate del campione): risulta che il 90% dei comuni intervistati ha attivato un assessorato dedicato, mentre l'82% delle Asl possiede un canile sanitario ed un ufficio di igiene veterinaria, solo 2 su 74 anche un ospedale veterinario.
La problematica è dunque conosciuta e sentita, ma, malgrado l'esistenza di specifici uffici ed ambulatori, solo una piccola parte dei comuni e delle Asl riescono a garantire servizi qualitativamente sufficienti per gli animali che popolano le città.
Legambiente in base alle risposte fornite ai questionari ha elaborato dei punteggi in centesimi per ciascuno degli enti preposti e dei comuni intervistati solo il 35% raggiunge un punteggio considerato sufficiente (30/100) il 3,5% ha un buon punteggio ed il 2,5% un punteggio ottimo, ma il restante 59% dei comuni presenta performance del tutto insufficienti. Tra i servizi sanitari delle Asl invece, il 30% (22 su 74) raggiunge livelli di servizio sufficienti (30/100) un buon punteggio (40/100) viene raggiunto da 13 Asl su 74 (17,5%) ed un livello ottimo (maggiore di 50/100) viene raggiunto solo dalla sl Na 1 centro.
Legambiente tuttavia evidenzia alcune incongruenze tra i rilievi di alcuni comuni e quelli delle rispettive Aziende Sanitarie per quanto riguarda i dati trasmessi nel censimento di animali presenti sul territorio ed il numero di persone impegnate nel controllo di animali liberi e colonie controllate.
In generale i servizi veterinari delle Asl conoscono meglio la realtà territoriale della popolazione animale, ma non sempre riescono ad effettuare tutti i dovuti controlli.
Un problema scottante è rappresentato dal randagismo e dalla presenza di animali liberi anche padronali: non tutti gli animali catturati riescono a trovare una buona soluzione, come adozione e/o restituzione al proprietario: da questo punto di vista gli esiti più favorevoli vengono registrati alla ASUR 2 di Ancona, mentre le situazioni più difficili sono quelle di Cremona dove per ogni 10 cani catturati solo 2 trovano una soluzione favorevole.
Il 50,5% dei Comuni dichiara di avere aree all'aperto dedicate agli animali ed il 75,67% delle Asl è impegnato nella prevenzione del randagismo attraverso la sterilizzazione di cani e gatti.
Chi chiama il Comune o la Asl per soccorrere un animale in difficoltà riesce ad ottenere una risposta utile nel 57,5% dei casi: insomma c'è ancora molto da fare per censire e garantire il benessere dei nostri amici a 4 zampe, ma non soltanto, anche di tutte quelle specie animali che si vengono spostando verso le città alla ricerca di cibo.
Secondo Legambiente una normativa intesa ad incentivare l'adozione di animali domestici ed il rispetto di regole precise, unitamente a controlli frequenti potrebbero con una spesa contenuta migliorare di molto la situazione attuale.
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