Emergenza immigrazione: ventiduenne siriana sbarcata morta a Siracusa
21/09/2013
Erano 299 su un barcone di 20 metri, soccorso ieri a 140 miglia dalla costa di Siracusa: tra loro 54 donne di cui due incinte, 114 minorenni ed una giovane di 22 anni sbarcata ormai già cadavere sulla costa italiana.
La giovane era di nazionalità siriana ed in fuga dalla guerra, come la maggior parte dei compagni di viaggio.
Il padre della ragazza ha riferito che la figlia era diabetica ed ha presentato due giorni fa una crisi per la mancanza di insulina. L'imbarcazione sembra fosse partita dall'Egitto la settimana scorsa.
Il suo nome era Izdihar Mahm Abdulla e probabilmente non subirà l'autopsia: la versione fornita dal padre sulle circostanze della sua morte è stata confermata dall'esame esterno del corpo effettuato dal medico legale e che non ha rivelato alcun segno di violenza, né traumi.
Il Comune di Siracusa, salvo diversa volontà espressa dai familiari, si è reso disponibile alla sepoltura della salma nel cimitero locale.
Gli sbarchi sulla costa italiana continuano a ritmo sostenuto: solo due giorni fa 5 sbarchi (complessivamente un migliaio di persone) ed oggi ancora una richiesta di soccorso.
La polizia indaga per individuare i cosiddetti scafisti tra i passeggeri delle imbarcazioni.
Izdihar Maham Abdulla aveva dalla sua quella giovinezza che non può non commuovere, ma non è facile curare il diabete in una situazione così precaria come lo sono questi viaggi ed è rimasta falciata sulla strada della sua fuga: la sua speranza si è spenta nelle acque del canale di Sicilia.
Erano 299 su un barcone di 20 metri, soccorso ieri a 140 miglia dalla costa di Siracusa: tra loro 54 donne di cui due incinte, 114 minorenni ed una giovane di 22 anni sbarcata ormai già cadavere sulla costa italiana.
La giovane era di nazionalità siriana ed in fuga dalla guerra, come la maggior parte dei compagni di viaggio.
Il padre della ragazza ha riferito che la figlia era diabetica ed ha presentato due giorni fa una crisi per la mancanza di insulina. L'imbarcazione sembra fosse partita dall'Egitto la settimana scorsa.
Il suo nome era Izdihar Mahm Abdulla e probabilmente non subirà l'autopsia: la versione fornita dal padre sulle circostanze della sua morte è stata confermata dall'esame esterno del corpo effettuato dal medico legale e che non ha rivelato alcun segno di violenza, né traumi.
Il Comune di Siracusa, salvo diversa volontà espressa dai familiari, si è reso disponibile alla sepoltura della salma nel cimitero locale.
Gli sbarchi sulla costa italiana continuano a ritmo sostenuto: solo due giorni fa 5 sbarchi (complessivamente un migliaio di persone) ed oggi ancora una richiesta di soccorso.
La polizia indaga per individuare i cosiddetti scafisti tra i passeggeri delle imbarcazioni.
Izdihar Maham Abdulla aveva dalla sua quella giovinezza che non può non commuovere, ma non è facile curare il diabete in una situazione così precaria come lo sono questi viaggi ed è rimasta falciata sulla strada della sua fuga: la sua speranza si è spenta nelle acque del canale di Sicilia.
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