Diversamente berlusconiani: le diverse diversioni
30/09/2013
A fronte della grave crisi aperta in Italia in seguito alle dimissioni che Berlusconi ha imposto ai suoi ministri, il mondo politico reagisce disordinatamente, in ordine sparso.
Il primo effetto degli ordini berlusconiani è quello relativo alle perdite economiche con salita dello spread, da recuperare con ulteriori gabelle, che (truffaldinamente) il cavaliere dice di voler abolire!
La quantificazione delle perdite e l'entità dell'aumento del nostro debito per la destabilizzazione prodotta dalle grottesche vicende politiche,
sono informazioni di cui nel prossimo futuro ci renderanno edotti gli economisti, ma certo non si parla di spiccioli, si parla di cifre per le quali il popolo dovrà essere vessato da ulteriori ed assurdi sacrifici, giusto per il capriccio dell'onnipotente frodatore del fisco.
Da questo punto di vista probabilmente ha ragione Grillo quando dice che: "non c'è la crisi di governo, ma la crisi del popolo italiano".
Il popolo italiano per taluni è solo il gregge da imbonire per conquistarsene i voti, per il resto però nessuno sembra prenderlo davvero a cuore.
Il secondo effetto che Berlusconi potrebbe ottenere è quello di fermare il voto sulla sua decadenza da senatore, previsto per il 4 ottobre, ma che difficilmente potrà aver luogo se il governo ed il parlamento restano bloccati o congelati.
Esistevano ai miei tempi la destra e la sinistra in Parlamento, una rappresentazione spaziale che le larghe intese del governo tecnico di Monti ha tentato di abolire anche nel linguaggio (ritenuto obsoleto) con la dizione progressisti e conservatori.
Fatto sta che i progressi non ci sono stati e sono ormai anni che i vertici dello stato appaiono impegnati a tempo pieno a mediare sul piano politico le varie vicende giudiziarie di Berlusconi: insomma una roba un pò surreale, ma ci si abitua a tutto e, come insegna la storia, se una follia è condivisa riesce a passare per normalità ...
Ora Alfano ci fa sapere che intende ratificare e formalizzare la situazione anomala per la quale la politica italiana gira attorno a Berlusconi, sicché il nuovo lancio linguistico per la comprensione della geografia politica parlamentare sarà tra berlusconiani e diversamente berlusconiani, tra i quali ultimi egli vorrebbe annoverarsi ...
Cosa vuol dire questo? I diversamente berlusconiani intendono designarsi guardiani del ponte che li conduce alle poltrone del potere?
Sperano loro con questo stratagemma (o specchietto per allodole che dir si voglia) di proporsi ancora come interlocutori credibili del futuro dopo avere sacrificato due governi ai capricci ed alle beghe del boss?
Se qualcuno intendesse caderci ancora non si tratterebbe di ingenuità, ma di connivenza.
Questo almeno ci auguriamo che sia acquisito, ad un prezzo elevatissimo in verità, ma acquisito!
A fronte della grave crisi aperta in Italia in seguito alle dimissioni che Berlusconi ha imposto ai suoi ministri, il mondo politico reagisce disordinatamente, in ordine sparso.
Il primo effetto degli ordini berlusconiani è quello relativo alle perdite economiche con salita dello spread, da recuperare con ulteriori gabelle, che (truffaldinamente) il cavaliere dice di voler abolire!
La quantificazione delle perdite e l'entità dell'aumento del nostro debito per la destabilizzazione prodotta dalle grottesche vicende politiche,
sono informazioni di cui nel prossimo futuro ci renderanno edotti gli economisti, ma certo non si parla di spiccioli, si parla di cifre per le quali il popolo dovrà essere vessato da ulteriori ed assurdi sacrifici, giusto per il capriccio dell'onnipotente frodatore del fisco.
Da questo punto di vista probabilmente ha ragione Grillo quando dice che: "non c'è la crisi di governo, ma la crisi del popolo italiano".
Il popolo italiano per taluni è solo il gregge da imbonire per conquistarsene i voti, per il resto però nessuno sembra prenderlo davvero a cuore.
Il secondo effetto che Berlusconi potrebbe ottenere è quello di fermare il voto sulla sua decadenza da senatore, previsto per il 4 ottobre, ma che difficilmente potrà aver luogo se il governo ed il parlamento restano bloccati o congelati.
Esistevano ai miei tempi la destra e la sinistra in Parlamento, una rappresentazione spaziale che le larghe intese del governo tecnico di Monti ha tentato di abolire anche nel linguaggio (ritenuto obsoleto) con la dizione progressisti e conservatori.
Fatto sta che i progressi non ci sono stati e sono ormai anni che i vertici dello stato appaiono impegnati a tempo pieno a mediare sul piano politico le varie vicende giudiziarie di Berlusconi: insomma una roba un pò surreale, ma ci si abitua a tutto e, come insegna la storia, se una follia è condivisa riesce a passare per normalità ...
Ora Alfano ci fa sapere che intende ratificare e formalizzare la situazione anomala per la quale la politica italiana gira attorno a Berlusconi, sicché il nuovo lancio linguistico per la comprensione della geografia politica parlamentare sarà tra berlusconiani e diversamente berlusconiani, tra i quali ultimi egli vorrebbe annoverarsi ...
Cosa vuol dire questo? I diversamente berlusconiani intendono designarsi guardiani del ponte che li conduce alle poltrone del potere?
Sperano loro con questo stratagemma (o specchietto per allodole che dir si voglia) di proporsi ancora come interlocutori credibili del futuro dopo avere sacrificato due governi ai capricci ed alle beghe del boss?
Se qualcuno intendesse caderci ancora non si tratterebbe di ingenuità, ma di connivenza.
Questo almeno ci auguriamo che sia acquisito, ad un prezzo elevatissimo in verità, ma acquisito!
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