Tutti ai fornelli! La domenica si cucina!! Ricetta dei "purpetielle affucate"
08/09/2013
Non protestate: lo so, non avete tutta questa voglia di cucinare, di mangiare si però!
Tutta la settimana avete sgranocchiato qualcosa al fast food economico più vicino al vostro posto di lavoro, ma oggi potete concedervi una cenetta tranquilla, rilassata e con i fiocchi!
Allora con questa ricetta voi potete preparare primo e secondo perché gli spaghetti conditi col sughetto del polpo sono squisiti!
Non vi farò lavorare molto, ma dovrete avere provveduto alla spesa per acquistare gli ingredienti necessari.
Vi servono dei pomodorini di terra asciutta, perché nella mia scuola di pensiero i purpetielle si preparano rigorosamente col pomodoro fresco: i "datterini" vanno benissimo, sono i miei preferiti, ma in subordine anche i pomodorini di "sfungillo" o "piennolo" come voi lo chiamate (questi hanno talvolta il difetto di riuscire un tantino asprigni) comunque quei pomodorini piccoli rossi, rotondetti che terminano col pizzo sotto: sceglieteli con cura! Diciamo un mezzo chilo. Vi servono aglio e prezzemolo freschi, olio extravergine di oliva e poi i purpetielle: per quelli andate dal vostro pescivendolo di fiducia e, con buona pace degli animalisti, badate che i polpi siano vivi. Non è difficile riconoscere il polpo vivo, perché si muove e spesso scappa dai contenitori. Se il polpo non si muove, desistete! Badate che sia un polpo di scoglio (deve avere due file di ventose su ciascun tentacolo, se la fila di ventose è una soltanto si tratta di un polpo d'alto mare, di sabbia, un "sinisco" molto più duro e meno buono) bene li comprate: prendetene tre o quattro a seconda delle dimensioni dei polpi e del numero di persone che avete intenzione di sfamare. Se avete l'animo sensibile fateveli pulire dal pescivendolo, così non dovrete ucciderli voi e li mangerete senza sensi di colpa.
Tornate a casa col vostro piccolo malloppo, lavate i polpi, poi coprite il fondo di una teglia o padella (come preferite, ma è sempre meglio il tegamino in terracotta, stando alla tradizione!) con l'olio di oliva extravergine, mettete dentro i polpi, coprite e portate sul fuoco.
I purpetielle si cuociono nella loro acqua e non necessitano di aggiunta di sale, ma di peperoncino si!
Intanto lavate i pomodorini e liberateli dai semi e dall'acqua interna (che solitamente è di gusto aspro).
A mezza cottura aggiungete l'aglio ed i pomodori che avete preparato: lasciate addensare il sugo che sarà di colore piuttosto scuro. A cottura pressoché ultimata, scoprite, aggiungete il trito di prezzemolo, rimuovete l'aglio (che se vi capita in bocca vi disgusta) coprite di nuovo e togliete dal fuoco.
Col sugo dei purpetielle potete condire gli spaghetti, poi mangiate i polpi come pietanza: vi devo spiegare come si cuociono gli spaghetti?? Non esageriamo! A proposito i polpi sono cotti quando diventano teneri ...
Buon appetito!
Non protestate: lo so, non avete tutta questa voglia di cucinare, di mangiare si però!
Tutta la settimana avete sgranocchiato qualcosa al fast food economico più vicino al vostro posto di lavoro, ma oggi potete concedervi una cenetta tranquilla, rilassata e con i fiocchi!
Allora con questa ricetta voi potete preparare primo e secondo perché gli spaghetti conditi col sughetto del polpo sono squisiti!
Non vi farò lavorare molto, ma dovrete avere provveduto alla spesa per acquistare gli ingredienti necessari.
Vi servono dei pomodorini di terra asciutta, perché nella mia scuola di pensiero i purpetielle si preparano rigorosamente col pomodoro fresco: i "datterini" vanno benissimo, sono i miei preferiti, ma in subordine anche i pomodorini di "sfungillo" o "piennolo" come voi lo chiamate (questi hanno talvolta il difetto di riuscire un tantino asprigni) comunque quei pomodorini piccoli rossi, rotondetti che terminano col pizzo sotto: sceglieteli con cura! Diciamo un mezzo chilo. Vi servono aglio e prezzemolo freschi, olio extravergine di oliva e poi i purpetielle: per quelli andate dal vostro pescivendolo di fiducia e, con buona pace degli animalisti, badate che i polpi siano vivi. Non è difficile riconoscere il polpo vivo, perché si muove e spesso scappa dai contenitori. Se il polpo non si muove, desistete! Badate che sia un polpo di scoglio (deve avere due file di ventose su ciascun tentacolo, se la fila di ventose è una soltanto si tratta di un polpo d'alto mare, di sabbia, un "sinisco" molto più duro e meno buono) bene li comprate: prendetene tre o quattro a seconda delle dimensioni dei polpi e del numero di persone che avete intenzione di sfamare. Se avete l'animo sensibile fateveli pulire dal pescivendolo, così non dovrete ucciderli voi e li mangerete senza sensi di colpa.
Tornate a casa col vostro piccolo malloppo, lavate i polpi, poi coprite il fondo di una teglia o padella (come preferite, ma è sempre meglio il tegamino in terracotta, stando alla tradizione!) con l'olio di oliva extravergine, mettete dentro i polpi, coprite e portate sul fuoco.
I purpetielle si cuociono nella loro acqua e non necessitano di aggiunta di sale, ma di peperoncino si!
Intanto lavate i pomodorini e liberateli dai semi e dall'acqua interna (che solitamente è di gusto aspro).
A mezza cottura aggiungete l'aglio ed i pomodori che avete preparato: lasciate addensare il sugo che sarà di colore piuttosto scuro. A cottura pressoché ultimata, scoprite, aggiungete il trito di prezzemolo, rimuovete l'aglio (che se vi capita in bocca vi disgusta) coprite di nuovo e togliete dal fuoco.
Col sugo dei purpetielle potete condire gli spaghetti, poi mangiate i polpi come pietanza: vi devo spiegare come si cuociono gli spaghetti?? Non esageriamo! A proposito i polpi sono cotti quando diventano teneri ...
Buon appetito!
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