L'importanza della pausa caffé
21/09/2013
L'efficienza ed il livello prestazionale di una persona migliorano con l'allenamento e peggiorano con la fatica: questa è una cognizione comune, ampiamente documentata sul piano scientifico da diversi studi condotti su gruppi di volontari (in questo genere di sperimentazioni gli studenti sono le cavie preferite).
L'organismo, i singoli organi e le stesse cellule hanno bisogno di tempi di ristoro ed il sovraccarico normalmente compromette la qualità delle funzioni svolte: anche questo è quasi un luogo comune, certamente nulla di nuovo.
Mi ha fatto perciò sorridere e riflettere una simpaticissima notiziola trasmessa dall'Ansa qualche giorno fa che riferisce di una ricerca condotta presso l'Università di Copenaghen e pubblicata su Symbolic Interaction.
Il gruppo di studiosi, guidati da Pernille Stroebaek ha valutato gli effetti della cosiddetta pausa caffé nei funzionari di alcune strutture pubbliche: nello specifico è stata studiata la qualità ed il tipo di integrazione sociale in un gruppo di assistenti sociali impiegati di recente in un nuovo posto di lavoro.
I ricercatori hanno evidenziato che gli incontri di carattere informale (come la pausa caffé o la condivisione di una torta) facilitano l'inserimento dei nuovi arrivati ed in generale favoriscono la socialità ed il benessere nei luoghi di lavoro, con ricadute positive anche sul clima di collaborazione e sul rendimento.
Insomma chi fa la pausa caffé lavora meglio! Si vede che dopo le diverse sentenze della Cassazione su questo spinoso e controverso argomento anche la scienza ha da dire la sua!
L'efficienza ed il livello prestazionale di una persona migliorano con l'allenamento e peggiorano con la fatica: questa è una cognizione comune, ampiamente documentata sul piano scientifico da diversi studi condotti su gruppi di volontari (in questo genere di sperimentazioni gli studenti sono le cavie preferite).
L'organismo, i singoli organi e le stesse cellule hanno bisogno di tempi di ristoro ed il sovraccarico normalmente compromette la qualità delle funzioni svolte: anche questo è quasi un luogo comune, certamente nulla di nuovo.
Mi ha fatto perciò sorridere e riflettere una simpaticissima notiziola trasmessa dall'Ansa qualche giorno fa che riferisce di una ricerca condotta presso l'Università di Copenaghen e pubblicata su Symbolic Interaction.
Il gruppo di studiosi, guidati da Pernille Stroebaek ha valutato gli effetti della cosiddetta pausa caffé nei funzionari di alcune strutture pubbliche: nello specifico è stata studiata la qualità ed il tipo di integrazione sociale in un gruppo di assistenti sociali impiegati di recente in un nuovo posto di lavoro.
I ricercatori hanno evidenziato che gli incontri di carattere informale (come la pausa caffé o la condivisione di una torta) facilitano l'inserimento dei nuovi arrivati ed in generale favoriscono la socialità ed il benessere nei luoghi di lavoro, con ricadute positive anche sul clima di collaborazione e sul rendimento.
Insomma chi fa la pausa caffé lavora meglio! Si vede che dopo le diverse sentenze della Cassazione su questo spinoso e controverso argomento anche la scienza ha da dire la sua!
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