Alcol e guida: il binomio letale
Il 37% dei morti per incidenti stradali è causato dall'alcol: questo è quanto risulta da uno studio presentato dall'Istituto Superiore di Sanità il 9 aprile scorso in occasione dell'Alchol Prevention Day.
In particolare per quanto riguarda le morti in incidenti stradali si calcola che in un terzo dei casi per gli uomini ed in un quinto dei casi per le donne, la morte avrebbe potuto essere prevenuta semplicemente evitando di guidare dopo aver bevuto.
In effetti anche la mortalità da patologie neoplastiche è in parte secondaria all'abuso di alcolici: il 30% dei tumori maligni è dovuto ai danni prodotti dall'alcol.
Anche qui è rilevante la differenza di genere: parliamo complessivamente di 4.000 morti ogni anno.
Il 56% delle cirrosi epatiche maschili ed il 24% di quelle femminili sono legate all'abuso di bevande alcoliche.
Malgrado in termini assoluti la media dei consumi sia andata riducendosi negli ultimi anni, attestandosi attualmente a 6,10 litri a testa per anno, sembra però che la tendenza non abbia intaccato la fascia dei bevitori pesanti, né del cosiddetto binge drinking. Si calcola che nel 2012 circa 400.000 uomini e 220.000 donne abbiano superato i limiti di un uso moderato di sostanze alcoliche, collocandosi quindi in un'area da non considerarsi soltanto a rischio, ma senz'altro già con necessità di interventi specifici e mirati.
Da giugno di quest'anno è prevista la elaborazione di linee guida comunitarie mirate alla prevenzione del fenomeno ed alla individuazione e trattamento di quelle persone che, pur vivendo il disagio, non riescono a chiedere aiuto restando quindi nella fascia del sommerso.
In particolare per quanto riguarda le morti in incidenti stradali si calcola che in un terzo dei casi per gli uomini ed in un quinto dei casi per le donne, la morte avrebbe potuto essere prevenuta semplicemente evitando di guidare dopo aver bevuto.
In effetti anche la mortalità da patologie neoplastiche è in parte secondaria all'abuso di alcolici: il 30% dei tumori maligni è dovuto ai danni prodotti dall'alcol.
Anche qui è rilevante la differenza di genere: parliamo complessivamente di 4.000 morti ogni anno.
Il 56% delle cirrosi epatiche maschili ed il 24% di quelle femminili sono legate all'abuso di bevande alcoliche.
Malgrado in termini assoluti la media dei consumi sia andata riducendosi negli ultimi anni, attestandosi attualmente a 6,10 litri a testa per anno, sembra però che la tendenza non abbia intaccato la fascia dei bevitori pesanti, né del cosiddetto binge drinking. Si calcola che nel 2012 circa 400.000 uomini e 220.000 donne abbiano superato i limiti di un uso moderato di sostanze alcoliche, collocandosi quindi in un'area da non considerarsi soltanto a rischio, ma senz'altro già con necessità di interventi specifici e mirati.
Da giugno di quest'anno è prevista la elaborazione di linee guida comunitarie mirate alla prevenzione del fenomeno ed alla individuazione e trattamento di quelle persone che, pur vivendo il disagio, non riescono a chiedere aiuto restando quindi nella fascia del sommerso.
Commenti
Posta un commento
Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?
Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:
* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.
I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.
Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.