Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro: stime controverse
Ieri, il 28 Aprile è stata celebrata la giornata mondiale per la sicurezza nei luoghi di lavoro: l'Inail ha pubblicato sul sito un resoconto dei dati presentati al Convegno tenutosi ieri a Roma sull'argomento.
Vengono messi al confronto le statistiche rilevate nell'anno 2013 con quelle del 2012: risulta che le denunce per infortunio nei luoghi di lavoro siano calate da 657.000 del 2012 a 605.000 del 2013.
In effetti, dobbiamo tenere conto del fatto che nel 2013 il numero degli occupati secondo l'Istat si è ridotto di 478.000 unità rispetto all'anno precedente, quindi se abbiamo 52.000 infortuni in meno è pur vero che vi sono 478.000 occupati in meno.
Dai dati Istat abbiamo nella media trimestrale 2013 tra maschi e femmine in totale per tutte le regioni italiane 21.985.000 occupati in età 15-64 anni: una semplice somma quindi ci dice che nel 2012 dovevano esservi 22.463.000 occupati e calcolando le percentuali troviamo che 657.000 incidenti denunciati corrispondono al 2,92% degli occupati nel 2012.
Ora 605.000 incidenti denunciati su 21.985.000 occupati del 2013 corrispondono a poco più del 2,75% circa degli occupati: di conseguenza la riduzione nei valori assoluti, benché enfatizzata dai relatori dell'Inail che parlano di riduzione del 7-8%, non sembra corrispondere realmente ad un così netto miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoro.
La percentuale di riduzione di incidenti calcolata dall'Inail è stata fatta evidentemente percentualizzando il differenziale (52.000) sul valore assoluto del 2012 (657.000) e corrisponderebbe in effetti al 7,9% in meno, ma non tiene conto della percentuale reale ovvero dell'incidenza percentuale di infortuni rispetto al numero totale degli occupati in attività lavorative.
Questo aspetto è essenziale nel chiarire la discordanza di informazioni sull'argomento.
Per quanto riguarda il numero di infortuni letali, l'Inail registra 740 incidenti mortali nel 2013 rispetto agli 844 del 2012 ed anche qui va ripetuto il discorso della incidenza del fenomeno rispetto al numero di occupati.
Il problema oggi purtroppo è che le statistiche del 2014 rilevate da Vega engineering per le morti bianche, aggiornate al 31/03/2014 ci dicono che nel primo trimestre di quest'anno vi sono stati 93 morti sul lavoro, escludendo dal computo gli infortuni in itinere e quelli connessi alla circolazione stradale, con un indice di incidenza sugli occupati di 4,1 decisamente in crescita rispetto allo scorso anno: i dati aggiornati al 31 marzo 2013 dalla stessa fonte davano infatti 74 infortuni mortali corrispondenti ad un indice medio di incidenza nazionale di 3,2.
Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, al Convegno di ieri presso l'Inail si dice
"non innamorato della ricerca del colpevole, ma della ricerca della soluzione".
Bene: sembra che urgano soluzioni immediate!
Vengono messi al confronto le statistiche rilevate nell'anno 2013 con quelle del 2012: risulta che le denunce per infortunio nei luoghi di lavoro siano calate da 657.000 del 2012 a 605.000 del 2013.
In effetti, dobbiamo tenere conto del fatto che nel 2013 il numero degli occupati secondo l'Istat si è ridotto di 478.000 unità rispetto all'anno precedente, quindi se abbiamo 52.000 infortuni in meno è pur vero che vi sono 478.000 occupati in meno.
Dai dati Istat abbiamo nella media trimestrale 2013 tra maschi e femmine in totale per tutte le regioni italiane 21.985.000 occupati in età 15-64 anni: una semplice somma quindi ci dice che nel 2012 dovevano esservi 22.463.000 occupati e calcolando le percentuali troviamo che 657.000 incidenti denunciati corrispondono al 2,92% degli occupati nel 2012.
Ora 605.000 incidenti denunciati su 21.985.000 occupati del 2013 corrispondono a poco più del 2,75% circa degli occupati: di conseguenza la riduzione nei valori assoluti, benché enfatizzata dai relatori dell'Inail che parlano di riduzione del 7-8%, non sembra corrispondere realmente ad un così netto miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoro.
La percentuale di riduzione di incidenti calcolata dall'Inail è stata fatta evidentemente percentualizzando il differenziale (52.000) sul valore assoluto del 2012 (657.000) e corrisponderebbe in effetti al 7,9% in meno, ma non tiene conto della percentuale reale ovvero dell'incidenza percentuale di infortuni rispetto al numero totale degli occupati in attività lavorative.
Questo aspetto è essenziale nel chiarire la discordanza di informazioni sull'argomento.
Per quanto riguarda il numero di infortuni letali, l'Inail registra 740 incidenti mortali nel 2013 rispetto agli 844 del 2012 ed anche qui va ripetuto il discorso della incidenza del fenomeno rispetto al numero di occupati.
Il problema oggi purtroppo è che le statistiche del 2014 rilevate da Vega engineering per le morti bianche, aggiornate al 31/03/2014 ci dicono che nel primo trimestre di quest'anno vi sono stati 93 morti sul lavoro, escludendo dal computo gli infortuni in itinere e quelli connessi alla circolazione stradale, con un indice di incidenza sugli occupati di 4,1 decisamente in crescita rispetto allo scorso anno: i dati aggiornati al 31 marzo 2013 dalla stessa fonte davano infatti 74 infortuni mortali corrispondenti ad un indice medio di incidenza nazionale di 3,2.
Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, al Convegno di ieri presso l'Inail si dice
"non innamorato della ricerca del colpevole, ma della ricerca della soluzione".
Bene: sembra che urgano soluzioni immediate!
Buon primo maggio Clara, ottima analisi chiara! Per le soluzioni immediate, di sicuro necessarie e sacrosante, ho qualche perplessità. Per il mio lavoro mi occupo pure di questo e noto che la maggior parte dei clienti e parlo di aziende medio piccole, è sempre più difficile investire in sicurezza per mancanza di liquidità ... poco utile, troppe tasse, tasse su spese e c'è molto di vero .... come la mettiamo ?
RispondiEliminaBuon primo maggio Clara, ottima analisi chiara! Per le soluzioni immediate, di sicuro necessarie e sacrosante, ho qualche perplessità. Per il mio lavoro mi occupo pure di questo e noto che la maggior parte dei clienti e parlo di aziende medio piccole, è sempre più difficile investire in sicurezza per mancanza di liquidità ... poco utile, troppe tasse, tasse su spese e c'è molto di vero .... come la mettiamo ?
RispondiEliminaCiao Nino, grazie per il tuo apprezzamento: non so come metterla, in giro c'è molta rabbia per il processo che c'è stato riguardo gli operai che finirono bruciati .... l'osservatorio di Bologna sulle morti bianche si è messo in sciopero dal 23 aprile e trasmette cifre molto più preoccupanti di quelle che ho passato io. Per non finire a fare polemica ed allarmismi mi sono fondata su di una fonte ufficiale e riconosciuta, ma anche lì le cifre parlano chiaro! In questo contesto i tono trionfalistici in tutta franchezza mi sono sembrati fuori luogo e ci ho perso tempo a fare i conti come un ragioniere ... ma si doveva!! Poi Poletti dice che non cerca colpevoli, ma soluzioni: le trovasse in fretta le soluzioni allora XD qui la gente muore .... :-(
RispondiEliminaOps dimenticavo: buon primo maggio Nino!
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