Chi ti dà solo ragione non ti aiuta
Dedico questo post a tutte le persone che in questo momento vivono una difficoltà, un disagio od un problema rispetto al quale non sanno come muoversi per trovare una soluzione: può trattarsi di un conflitto col partner, di una tensione che si è creata nell'ambiente di lavoro, di un problema educativo con un figlio, ma anche di uno scontro interiore con se stessi fra veti e desideri o bisogni contrastanti.
Bene, quando una persona ha un problema che non riesce a risolvere accade molto spesso che si confidi con qualcuno per sfogarsi o chiedere consiglio: in quel momento, cioè quando la persona si confida, è particolarmente indifesa perché il "problema" viene vissuto come una negatività che lo mortifica, piuttosto che un normale ostacolo nel percorso della vita.
Chi chiede aiuto espone la propria debolezza e si sente sminuito dal fatto di non riuscire a risolvere autonomamente la difficoltà, inoltre teme i giudizio del suo interlocutore che in quel momento si trova quindi in una posizione di superiorità: questo è quello che avviene se il confidente è un amico o un familiare, escludiamo ovviamente da questo discorso le consultazioni con operatori specializzati nelle relazioni di aiuto, augurandoci che in quel caso l'operatore sia abbastanza qualificato da sapere come comportarsi.
La cosa che avviene più frequentemente è che il confidente ceda o per buona fede e con le migliori intenzioni, o per cavarsi d'impaccio nel più breve tempo possibile, conservando peraltro la posizione privilegiata di confidente di fiducia ed acquisendo quindi crediti verso di voi (cosa che potrebbe tornargli utile al momento giusto) dicevo: ceda comunque alla tentazione di limitarsi a consolarvi, a convalidarvi ed a darvi ragione in tutto!
Questo sul momento vi farà sentire compresi, la convalida vi allevierà dal tormento di alcune vostre incertezze e supporterà, sempre sul momento, la vostra autostima minata dalla negatività che state confidando.
Bene, mi spiace dirlo, ma non è il caso di fidarvi, è meglio invece che vi fidiate di voi stessi e della vostra incertezza!
Il fatto è che se veramente voi aveste ragione in tutto il vostro problema lo avreste già risolto e questo mi sa che lo sapete anche voi, trattandosi di un dato di realtà evidente!
Dunque chi si limita solo a convalidarvi, vi offre si una solidarietà che se sincera riesce a restituirvi un pò di forza, ma non vi sta aiutando a progredire nel percorso verso la soluzione del problema!
La cosa più semplice in molti casi è scaricare la negatività su qualcun altro per liberarsene ed assolversene, ristabilendo la propria autostima: se state tentando di fare questo e qualcuno vi dà ragione vorrei invitarvi a riflettere sul fatto che se anche l'altro fosse il peggior pervertito presente sul pianeta e meritasse quindi tutte le negatività di questo mondo, ci sarebbe da chiedersi come mai una persona del genere sia riuscita a coinvolgervi ed anche se vi fosse capitata una pura disgrazia del tutto indipendente da voi e dalla vostra scelta, dovremmo chiederci come mai incontriate difficoltà ad affrontarla e ad elaborare una strategia di superamento della situazione.
Insomma per dirla in breve interrogarsi soltanto su chi ha ragione e chi torto di fronte ad un problema, nel tentativo di salvare soltanto la propria autostima, scaricando altrove il malessere, non sempre è utile: può accadere ad esempio di riuscire a stare peggio incancrenendosi in qualche forma di risentimento, oppure di continuare a riprodurre le medesime situazioni ugualmente problematiche anche con altre persone ed in contesti diversi. Ciò che è utile, quando ci si riesce è non dubitare di se stessi, ma chiedersi: "cosa posso fare io per migliorare le cose?".
Anche se noi non abbiamo sbagliato nulla, c'è sicuramente qualcosa che potremmo fare, oppure fare in modo diverso o anche non fare affatto! Modificare un nostro comportamento può funzionare come girare un interruttore che innesca un cambiamento: questo non significa necessariamente che siamo noi a sbagliare, ma solo che siamo noi quelli capaci di risolvere un problema!
Bene, quando una persona ha un problema che non riesce a risolvere accade molto spesso che si confidi con qualcuno per sfogarsi o chiedere consiglio: in quel momento, cioè quando la persona si confida, è particolarmente indifesa perché il "problema" viene vissuto come una negatività che lo mortifica, piuttosto che un normale ostacolo nel percorso della vita.
Chi chiede aiuto espone la propria debolezza e si sente sminuito dal fatto di non riuscire a risolvere autonomamente la difficoltà, inoltre teme i giudizio del suo interlocutore che in quel momento si trova quindi in una posizione di superiorità: questo è quello che avviene se il confidente è un amico o un familiare, escludiamo ovviamente da questo discorso le consultazioni con operatori specializzati nelle relazioni di aiuto, augurandoci che in quel caso l'operatore sia abbastanza qualificato da sapere come comportarsi.
La cosa che avviene più frequentemente è che il confidente ceda o per buona fede e con le migliori intenzioni, o per cavarsi d'impaccio nel più breve tempo possibile, conservando peraltro la posizione privilegiata di confidente di fiducia ed acquisendo quindi crediti verso di voi (cosa che potrebbe tornargli utile al momento giusto) dicevo: ceda comunque alla tentazione di limitarsi a consolarvi, a convalidarvi ed a darvi ragione in tutto!
Questo sul momento vi farà sentire compresi, la convalida vi allevierà dal tormento di alcune vostre incertezze e supporterà, sempre sul momento, la vostra autostima minata dalla negatività che state confidando.
Bene, mi spiace dirlo, ma non è il caso di fidarvi, è meglio invece che vi fidiate di voi stessi e della vostra incertezza!
Il fatto è che se veramente voi aveste ragione in tutto il vostro problema lo avreste già risolto e questo mi sa che lo sapete anche voi, trattandosi di un dato di realtà evidente!
Dunque chi si limita solo a convalidarvi, vi offre si una solidarietà che se sincera riesce a restituirvi un pò di forza, ma non vi sta aiutando a progredire nel percorso verso la soluzione del problema!
La cosa più semplice in molti casi è scaricare la negatività su qualcun altro per liberarsene ed assolversene, ristabilendo la propria autostima: se state tentando di fare questo e qualcuno vi dà ragione vorrei invitarvi a riflettere sul fatto che se anche l'altro fosse il peggior pervertito presente sul pianeta e meritasse quindi tutte le negatività di questo mondo, ci sarebbe da chiedersi come mai una persona del genere sia riuscita a coinvolgervi ed anche se vi fosse capitata una pura disgrazia del tutto indipendente da voi e dalla vostra scelta, dovremmo chiederci come mai incontriate difficoltà ad affrontarla e ad elaborare una strategia di superamento della situazione.
Insomma per dirla in breve interrogarsi soltanto su chi ha ragione e chi torto di fronte ad un problema, nel tentativo di salvare soltanto la propria autostima, scaricando altrove il malessere, non sempre è utile: può accadere ad esempio di riuscire a stare peggio incancrenendosi in qualche forma di risentimento, oppure di continuare a riprodurre le medesime situazioni ugualmente problematiche anche con altre persone ed in contesti diversi. Ciò che è utile, quando ci si riesce è non dubitare di se stessi, ma chiedersi: "cosa posso fare io per migliorare le cose?".
Anche se noi non abbiamo sbagliato nulla, c'è sicuramente qualcosa che potremmo fare, oppure fare in modo diverso o anche non fare affatto! Modificare un nostro comportamento può funzionare come girare un interruttore che innesca un cambiamento: questo non significa necessariamente che siamo noi a sbagliare, ma solo che siamo noi quelli capaci di risolvere un problema!
Ah, finalmente posso sfogarmi... Scusami, Clara, ma volevo solamente consigliare a tutte le mogli in ascolto di non andare sempre da mammà!! :-)
RispondiEliminaAhahahahahah ok accettato!! Ma considera che mammà mica dura in eterno: finché uno può godersela ... :-))
RispondiEliminaE' vero... E oggi vorrei che mia mamma, ma anche la suocera, fossero presenti per godere questi giorni con noi e vedere che abbiamo cresciuto bene i loro nipoti... Perdonami, ma hai cominciato tu... ^_^
RispondiEliminaVero! :-( non dirlo a me Jennaro .... questa cosa mi è rimasta: da quando sono mancati i genitori non sento più le festività come una volta ....
RispondiEliminaSerena Pasqua comunque a te e tutta la tua famiglia!
Ti ringrazio e Ricambio con l'augurio di ogni bene...
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