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Le prime 4 vagine costruite in laboratorio

A dire il vero questa della vagine costruite in laboratorio non è il primo né l'unico miracolo di engineering di tessuti umani: con questa tecnica sono stati ricostruiti diversi tipi di tessuto e parti di organi danneggiati in seguito a patologie tumorali o alti tipi lesioni e malformazioni. 
Questa della ricostruzione vaginale è tuttavia il primo lavoro documentato di chirurgia ricostruttiva effettuata con questa tecnica nel settore specifico.
La pratica è stata utilizzata su quattro pazienti affette da una aplasia vaginale congenita, la cosiddetta sindrome  di Myer-Rokitansky-Kuster-Hauser, comprensibilmente indicata (più brevemente) come sindrome MRKH ed i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Lancet dagli autori Atlantida M Raya Rivera, Diego Esquiliano, Anthony Atala et al.

La malformazione MRKH può comportare la mancanza dell'utero ed un diverso grado di malformazione vaginale in ragazze dotate di ovaie in cui avviene una regolare ovulazione ed anche una adeguata produzione ormonale e con normale genotipo e fenotipo femminili (sviluppo dei caratteri sessuali secondari).
Gli interventi sono stati condotti su quattro ragazze di età compresa tra i 13 ed i 18 anni, tutte affette da aplasia vaginale congenita e reclutate nel corso di tre anni, nell'ordine in cui si sono rivolte al Centro di chirurgia ricostruttiva. Con una biopsia vulvare è stato prelevato un tessuto autologo in ciascuna delle giovani e le cellule sono poi state seminate e coltivate su di un supporto costituito di materiale biodegradabile e conformato come una vagina: l'organo è stato lasciato maturare in un incubatore adatto per la coltivazione di tessuti umani.
L'organo così costruito è stato impiantato chirurgicamente per via perineale.
Le pazienti sono state seguite con controlli periodici fino ad otto anni dopo l'intervento e sono stati registrati: la storia clinica e controlli con vaginoscopia, biopsia, risonanze ed inoltre questionari sulla funzione sessuale delle donne. Non vi sono state complicanze postoperatorie a lungo termine, la struttura del tessuto è sempre stata normale ed al questionario standardizzato relativo alla funzione sessuale tutte le variabili come desiderio, lubrificazione, eccitazione, orgasmo ed assenza di dolore al rapporto risultavano nella norma.
Insomma un successo completo!


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