Avviso

Attenzione: questo è un blog antifascista ed antirazzista. Gli esseri umani sono tutti benvenuti. Grazie per la visita!

Nome

Email *

Messaggio *

È più vecchio chi si ammala prima

Un recente articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista  The Lancet presenta un vasto studio sulla qualità della vita in vecchiaia, introducendo il concetto di età equivalente, fondato sulla valutazione dello stato di salute mediamente corrispondente ad una determinata età nelle diverse aree geografiche del globo. È intuitivo che longevità, la salute e la qualità di vita migliorino col benessere, ma fino ad oggi le diverse statistiche hanno soprattutto studiato la longevità, senza tenere conto delle condizioni di salute generali e quindi delle limitazioni o del benessere personale degli individui. Di fatto invece non ha solo valore riuscire ad invecchiare, ma anche il riuscire a farlo bene e d'altro canto è anche abbastanza probabile che le persone che soffrono di malattie già da età più precoci abbiano poi anche una più breve aspettativa di vita.

Il concetto in realtà è mirabilmente sintetizzato in un antico proverbio della saggezza popolare nostrana, che recita: "È più vecchio chi muore prima", parafrasando questo antico aforisma, oggi potremmo dire che è più vecchio chi si ammala prima. I risultati di uno studio statistico molto ampio, svolto presso l'Institute for Health Metrics Evaluation  riferito ai dati del 2017,  hanno dimostrato che esistono differenze drammatiche, addirittura fino a 30 anni, tra coloro che hanno all'anagrafe 65 anni nei paesi occidentali rispetto a chi raggiunge la stessa età in un paese in via di sviluppo.  Sono state identificate 92 malattie correlate alla età ed è stata stabilita una media globale del carico di malattia corrispondente alla età di 65 anni. Tale media , ovvero l'età equivalente, corrisponde in Giappone alla età anagrafica di 76 anni ed a 45 anni in Papua Nuova Guinea, con uno scarto quindi di oltre 30 anni.

In questa classifica della salute l'Italia compare all'8° posto con una età di 74,8 anni equivalente alla salute media calcolata per i 65, viene dopo: Giappone (76,1) Svizzera (76,1) Francia (76) Singapore (76) Kwait (75,3) Corea del Sud (75,1) e Spagna (75,1). All'estremo opposto si posizionano paesi come la Nuova Guinea, l'Afghanistan, l'Africa Centrale. Tra le malattie correlate alla età sono stati considerati sia le patologie generali che il declino cognitivo: delle 92 patologie considerate 5 sono malattie di natura infettiva  ed 81 invece patologie non trasmissibili.

Rimane il fatto che il benessere e la ricchezza incidono in maniera molto rilevante sullo stato di salute e sulla durata della vita delle persone e che a livello planetario il divario tra i diversi paesi taglia drammaticamente il mondo in due, negando di fatto ad alcune popolazioni un diritto inalienabile, quale quello alla vita ed alla salute:  è certamente un dato che richiede una presa di coscienza ed una riflessione profonda.









Commenti

  1. Sicuramente nei paesi più ricchi si vive di più, rimane il fatto che i diversi tagli alla sanità e l'aumento della povertà, porta a curasi di meno, anche da noi.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti! Alcune statistiche in Italia dimostrano che i più bassi livelli di scolarizzazione, corrispondenti alle classi più disagiate economicamente, corrispondono ai più bassi livelli di salute psicofisica. Grazie Cavaliere, alla prossima.

      Elimina
  2. Elemento scabroso questo , perchè è indubbio che dove la salute viene meglio curata anche con l'avanzare dell'età, quest'ultima possa aumentare. Ma spesso anche lo sviluppo degli anni a venire viene a mancare in casi di luoghi ancora quasi sconosciuti e primitivi dove la longevità è un dato di fatto.
    Perchè e per quale ragione?
    Modi di vita, alimentazione, abuso di farmaci?Diagnosi errate?Non è dato sapere con certezza. Indubbiamente lo stato di salute minato da una malattia, è curato in maniera migliore nei paesi più progrediti.
    Grazie ancora per questo interessante articolo Sfinge mia.
    Buona serata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Nella per il tuo interessante contributo: in realtà il benessere in generale allunga la vita e questo è facile da osservare anche per gli animali domestici. In alcune civiltà primitive esistono persone che vivono a lungo, ma non sempre è così.

      Elimina

Posta un commento

Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?

Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:

* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.

I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.

Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.

Potrebbero interessarti anche:

Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati

Chiacchiere e tabacchere e’ lignamm o’ Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna!

L'antica saggezza dei proverbi: "O munn è comm un so fà 'ncapa"

Gentilezza ed empatia

L’ombra di Peter Pan