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Un refuso in cerca d'autore

Dicono che Giambattista Vico fosse una gran testa di legno a scuola, come testimonia il suo accidentato percorso di studi: questa almeno è la voce che circola nelle emarginate comunità  dei refusi, della cui attendibilità tuttavia sarebbe lecito dubitare, essendo costoro soggetti infidi e rabbiosi sempre a caccia di quel riscatto morale (o forse di vendetta) verso la società calligrafica ed ortografica che notoriamente li discrimina, relegandoli nei ghetti dell'ignoranza. Vico (e non solo lui) non aveva affatto una bella scrittura, per tacere dello stile espositivo, sintatticamente contorto ed a stento comprensibile, ma nessuno mai ne parla perché, una volta ottenuta l'approvazione del governo grammaticale e gli onori della storia, dopo si preferisce insabbiare gli aspetti meno edificanti di un autore, per giunta un filosofo tanto famoso e geniale.

Su tali argomenti andava riflettendo un giovane refuso, nato da poco dalla penna di un talentuoso autore: dovete sapere che i refusi appena nati trascorrono i primi istanti della propria vita in un'angoscia profonda. Un autore che si rispetti infatti, è portato a rileggere ciò che ha scritto, lo fa automaticamente per la forza dell'abitudine e di conseguenza individua rapidamente i refusi scoperti al colpo d'occhio: come non vi sarà difficile immaginare pertanto, secondo le leggi della selezione darwiniana, vengono selezionati per la sopravvivenza e riescono a scamparla solo quei refusi capaci di nascondersi al colpo d'occhio ed anche, con i tempi che corrono, al correttore ortografico in dotazione ai programmi di scrittura, il quale (correttore) sottolinea inesorabilmente in rosso tutte le parole a lui sconosciute.

Il giovane refuso, considerata la precarietà della propria situazione, decise di nascondersi appunto all'interno di un correttore ortografico contenuto nel programma di scrittura. Mi spiego con un esempio: quando la parola autistico era sconosciuta a tali programmi, veniva automaticamente corretta in artistico, circostanza di cui risultava difficile accorgersi al malcapitato scrivano, convinto di averla digitata correttamente ed ignaro, per incompetenza informatica, della funzione automatica del correttore. Insomma non riuscirete a credere quanti artisti mi è capitato di avere in cura nella mia vita e di cui mi sono accorta solo dopo anni, rileggendo per puro caso qualche vecchia relazione!

Ma torniamo al nostro giovane refuso: egli era dotato della mutazione necessaria alla sopravvivenza, nel senso che la sua presenza non alterava la struttura globale della parola, corrispondendo alla sua forma corretta per numero di sillabe ed indicatori di riconoscimento globale, vale a dire quelle consonanti che si estendono verso l'alto ed il basso, il rispetto della prima e dell'ultima lettera, etc. ed infine, corrispondendo la sua presenza ad un'altra parola di diverso significato, riusciva a passare impavido anche l'esame del correttore. Parola non sottolineata e refuso presente!

Voi non lo sapevate, ma anche i refusi sono soggetti a mutazioni, come dimostra il caso del nostro giovinetto e di parecchi amichetti suoi, che riescono ad infilarsi un po' dappertutto. Essi odiano, com'è ovvio, i correttori di bozze, almeno quanto questi perfidi aguzzini a loro volta, odiano il proprio lavoro, ben noioso in verità e potenzialmente dannoso alla vista. Questa è la ragione in forza della quale non esiste la figura del correttore di bozze in questo blog: noi vogliamo evitare conflitti e crimini di odio e di conseguenza dovremo sopportare i refusi mutanti, dando peraltro avviso alla spettabile utenza che (mutatis mutandis) in caso di rinvenimento di refusi illegali nel presente blog, essi sono pregati di darne avviso all'amministrazione, che provvederà tempestivamente per quanto di propria competenza.

Commenti

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ma un re fuso, non avrebbe bisogno di abdicare favorendo un successore meno stressato?

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    1. I refusi difficilmente raggiungono questo grado di consapevolezza, Franco, ma proverò a prospettare il tuo suggerimento alla prossima assemblea. Grazie!

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