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"Questa incapacità della politica di riformarsi ..."

Nel rituale saluto di fine anno alle alte cariche dello stato, Napolitano esprime il suo rammarico per l'anticipazione brusca del termine della legislatura e soprattutto per la mancata capacità di realizzare le pur necessarie riforme che erano nel calendario di questo governo: prima fra tutte la riforma della legge elettorale del 2005 sulla quale le forze politiche non sono riuscite a raggiungere un accordo ed inoltre il problema della riforma carceraria, dato che le carceri italiane  costituiscono una "macchia" della nostra repubblica.
La difficoltà delle forze politiche di cambiare, secondo il presidente, è ciò che alimenta antipolitica e qualunquismo. La speranza del capo dello stato è che nella polemica prelettorale non vadano perduti i sacrifici compiuti per consentire al nostro paese di riguadagnare la fiducia dell'Europa e dei mercati. Ciascuna forza politica dovrà responsabilmente presentare i propri programmi, dimostrandone la "sostenibilità".
Napolitano inoltre esprime la propria solidarietà alla magistratura e difende l'operato della Corte Costituzionale, la cui composizione è orchestrata per garantirne l'indipendenza da ogni condizionamento politico ...
Un presidente,insomma un pò deluso dall'operato dei partiti e delle camere, cui vuole ricordare che i prossimi anni dovranno comunque rappresentare uno sforzo teso al recupero del paese e che la posta in gioco è il futuro della nazione e non la vittoria elettorale.

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