Ratzinger contro le nozze gay
Un discorso del papa alla curia per gli auguri di natale tutto centrato sulla avversità al progetto di legge francese sul matrimonio per gli omosessuali. Ratzinger ritiene che ciò sia contrario alla natura ed alla logica della creazione: Dio ha creato l'uomo e la donna, non spetta all'essere umano decidere cosa vuole essere.
In questa posizione il papa si affianca al rabbino francese Gilles Berheim che ha presentato un saggio ad Hollande per contestare il progetto di legalizzazione delle unioni omosessuali.
Il discorso del papa è chiaro, ma a questo punto urge la necessità di fermarsi a riflettere su alcuni punti: il papa dice che l'uomo e la donna esistono perché li ha creati Dio, questa è la sua fede, ma al di là di essa sicuramente il maschio e la femmina esistono in natura.
La perplessità che nasce è: perché prenderne atto solo ora dopo secoli di segregazione e tabù sessuali, culturalmente condizionati proprio dalla religione?
La segregazione e l'inibizione sessuale possono avere favorito e favoriscono tutt'ora la ricerca e la strutturazione di forme "alternative" di soddisfazione sessuale, come di fatto avviene nelle cosiddette istituzioni totali (leggi: carceri, manicomi, seminari, convitti e collegi vari)?
Il papa contesta Simone de Beauvoir, citandola nella frase: "donne non si nasce, si diventa" e perché?
In effetti si nasce bambine neonate, non donne: donne si diventa, secondo natura. Allora perché contestarla? Cosa vuol dire questo? Vuol forse significare che una persona non deve crescere, ma seguire il destino segnato a divinis? Il papa dice che la manipolazione della natura è ciò che noi contestiamo nell'ambiente, ma pretendiamo poi di applicarla al genere umano.
Io chiedo: in base a cosa si può definire "donna" una neonata se non per una sovrastruttura culturale? Ed è essa natura? L'ignoranza è forse naturale alle donne? E perché allora non le avete mai mandate a scuola, pur di garantirne la segregazione sessuale? Solo per dirne una, perché si potrebbe continuare, ma ne aggiungerò solo un'altra di domanda per sintetizzarle tutte: sono forse la segregazione ed il tabù sessuale qualcosa di "naturale" o non si tratta di sovrastrutture delle culture religiose? Non hanno forse per prime le religioni "manipolato" la natura? Non è forse in questa manipolazione che consiste la civiltà? Più che altro bisognerebbe porre attenzione alle manipolazioni che si fanno, perché alcune di esse possono risultare assai dannose a lungo andare.
Ultima domanda: tra le "deviazioni" dalla "norma" che possono nascere spontaneamente o anche scaturire da forme di civiltà, mentalità e cultura tali da rendere inaccettabile per alcuni individui l'identificazione di genere segnata nel loro corpo dalla natura, quali sono le meno dannose per la società? L'omosessualità, come tale, la pedofilia od il sadismo?
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