Suspance: 2° puntata
Allora, di seguito gli sviluppi del thriller "elezioni politiche in Italia".
Berlusconi in vergognosa ritirata, respinto dalla Lega, defenestrato dal PPE, etc, etc (chi più ne ha, ne metta, perché probabilmente è successo anche quello) corteggia Monti come possibile aggregatore di un centro destra forte.
Sogna: la Lega gli ha fatto sapere che Monti non lo vuole (come previsto) ma che accetterebbe Alfano, il quale notoriamente non solo è stato incoronato da Berlusconi, ma continua a seguirne le direttive.
Che senso ha questa posizione della Lega? Così com'è la si direbbe un tentativo di manipolazione e mistificazione, ovvero: riprendere la vecchia alleanza con Berlusconi, ma salvare la faccia rispetto ai suoi elettori ed al paese, cancellando il nome di Berlusconi e sostituendolo con quello di Alfano.
Lungi da noi (come emerge con evidenza dal testo) il pensiero di connotare Alfano come prestanome, ma il rapporto tra l'ex premier ed il segretario del PDL è chiarissimo tanto nella storia delle sue origini che in quella delle recenti impennate del "cavaliere".
Insomma tra Berlusconi ed Alfano non cambia molto in verità! e non c'è dubbio che Maroni lo sappia molto bene ... se fosse una partita a poker, si chiamerebbe bluff.
Monti, dal canto suo, non ci pensa proprio e guidare il PDL, casomai ne favorirebbe la scissione per raggranellare un pò di persone relativamente più attendibili (Einstein ci ha insegnato che tutto è relativo e dobbiamo farne tesoro) in un polo di centro vicino alle posizioni del PPE. Per il momento comunque Monti non fornisce alcuna anticipazione: i giornalisti fanno illazioni, ma lui ancora tace al riguardo.
D'Alema ha sforato, non si capisce perché, ma il suo "nervosismo" non gioca a favore del PD: mi riferisco a quella sua affermazione per la quale "sarebbe moralmente riprovevole" da parte di Monti candidarsi "contro" chi lo ha sostenuto ... insomma ha proprio sforato. Pare abbia proprio paura!
Una posizione che andrebbe "tarata" in rapporto alla sua posizione all'interno del partito ed al cosa può fargli effettivamente paura.
Una posizione non convalidata da Bersani, che, pur insistendo sulla utilità di Monti in una posizione super partes, si dichiara tranquillo e pronto comunque ad affrontare la competizione elettorale, quale che sia il quadro che verrà definendosi al centro (centro verso il quale ha già affermato di voler cercare "aperture").
Insomma in questo momento la cosa chiara è che nessuno vuole Berlusconi, che D'Alema forse spera di ritagliarsi un piccolo spazio per esprimere il suo genio di opinionista sagace ed infine che dobbiamo comunque far passare Natale magari interessandoci anche d'altro.
I prossimi sviluppi degni di nota li seguiremo dopo le feste, perciò il seguito alla prossima puntata.
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