Effetto cardioprotettivo dei mirtilli
Vi piacciono i mirtilli? Auguriamoci di si, perché queste bacche riescono a prevenire ed a curare l'ipertensione arteriosa nelle donne in post menopausa: è più che probabile che abbiano lo stesso effetto anche nel sesso maschile, ma la ricerca di cui parliamo oggi è stata condotta su 48 donne nel periodo immediatamente successivo alla menopausa.
Si tratta di un periodo particolarmente delicato per la salute cardiovascolare nel sesso femminile: infatti nell'età fertile le donne sono protette dai disturbi cardiovascolari dagli ormoni femminili, la cui concentrazione però si riduce drammaticamente dopo la menopausa, sicché dopo questa età anche le donne come gli uomini sono esposte al rischio di ipertensione e malattie cardiache.
Lo studio, pubblicato sul Journal Academy of nutrition and dietetics è stato condotto da Sarah Johnson e coll. presso l'Università della Florida (Florida State University) e si è trattato di una sperimentazione durata 8 settimane, con verifica in doppio cieco verso placebo: in altre parole i risultati sono da considerarsi attendibili.
Gli autori precisano che non è la prima volta che vengono studiate le proprietà anti-ipertensive e cardioprotettive del mirtillo e che anzi esse sono già state dimostrate in passato in alcuni studi clinici in vivo. In questo lavoro sono state coinvolte 48 donne in post menopausa con pre-ipertensione o ipertensione lieve e sono state distribuite casualmente in due gruppi che rispettivamente hanno ricevuto 22 gr. di mirtilli liofilizzati o 22 gr. di placebo da consumare quotidianamente.
I parametri valutati sono stati la pressione arteriosa sistolica e diastolica (massima e minima) la rigidità delle arterie, la quale ultima a sua volta è stata misurata attraverso la velocità del polso carotideo femorale e brachiale pedidio (l'onda sistolica, cioé la pulsazione cardiaca arriva nelle arterie più lontane dal cuore con un leggero sfasamento la cui entità dipende appunto dalla elasticità o rigidità delle pareti vasali) ed infine il livello ematico di ossido di azoto, proteina C reattiva e perossido dismutasi: le misurazioni sono state effettuate al tempo 0 poi dopo quattro e dopo otto settimane.
Nel gruppo che aveva assunto il liofilizzato di mirtilli dopo otto settimane erano significativamente migliorate sia la pressione sanguigna a riposo, che la elasticità arteriosa, mentre non si era registrata alcuna variazione nel gruppo di controllo.
Gli effetti benefici del mirtillo sulla pressione ed elasticità vasale, secondo gli autori sono dovuti all'aumento della concentrazione nel sangue di ossido di azoto.
Si tratta di un periodo particolarmente delicato per la salute cardiovascolare nel sesso femminile: infatti nell'età fertile le donne sono protette dai disturbi cardiovascolari dagli ormoni femminili, la cui concentrazione però si riduce drammaticamente dopo la menopausa, sicché dopo questa età anche le donne come gli uomini sono esposte al rischio di ipertensione e malattie cardiache.
Lo studio, pubblicato sul Journal Academy of nutrition and dietetics è stato condotto da Sarah Johnson e coll. presso l'Università della Florida (Florida State University) e si è trattato di una sperimentazione durata 8 settimane, con verifica in doppio cieco verso placebo: in altre parole i risultati sono da considerarsi attendibili.
Gli autori precisano che non è la prima volta che vengono studiate le proprietà anti-ipertensive e cardioprotettive del mirtillo e che anzi esse sono già state dimostrate in passato in alcuni studi clinici in vivo. In questo lavoro sono state coinvolte 48 donne in post menopausa con pre-ipertensione o ipertensione lieve e sono state distribuite casualmente in due gruppi che rispettivamente hanno ricevuto 22 gr. di mirtilli liofilizzati o 22 gr. di placebo da consumare quotidianamente.
I parametri valutati sono stati la pressione arteriosa sistolica e diastolica (massima e minima) la rigidità delle arterie, la quale ultima a sua volta è stata misurata attraverso la velocità del polso carotideo femorale e brachiale pedidio (l'onda sistolica, cioé la pulsazione cardiaca arriva nelle arterie più lontane dal cuore con un leggero sfasamento la cui entità dipende appunto dalla elasticità o rigidità delle pareti vasali) ed infine il livello ematico di ossido di azoto, proteina C reattiva e perossido dismutasi: le misurazioni sono state effettuate al tempo 0 poi dopo quattro e dopo otto settimane.
Nel gruppo che aveva assunto il liofilizzato di mirtilli dopo otto settimane erano significativamente migliorate sia la pressione sanguigna a riposo, che la elasticità arteriosa, mentre non si era registrata alcuna variazione nel gruppo di controllo.
Gli effetti benefici del mirtillo sulla pressione ed elasticità vasale, secondo gli autori sono dovuti all'aumento della concentrazione nel sangue di ossido di azoto.
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