Rapporto Osmed: antidepressivi al primo posto nelle prescrizioni psichiatriche
Potrebbe essere colpa della crisi, dell'incertezza del futuro e del precariato: tutti elementi capaci di condizionare un accumulo di stress non facile da affrontare per tutti, fatto sta che gli antidepressivi si confermano in testa alle prescrizioni ed al consumo di farmaci nel settore neuropsichiatrico.
Secondo il rapporto Osmed, pubblicato ieri e relativo al periodo gennaio-settembre 2014, la spesa farmaceutica complessiva in Italia è stata di 19,9 miliardi di euro, con un incremento dell'1,2% rispetto al 2013. Di questa cifra il 75,6% è stato rimborsato dal SSN. Nel periodo preso in esame ciascuna persona ha acquistato mediamente 23 confezioni di medicinali, di cui 14 in assistenza convenzionata. I farmaci in assoluto fra tutti più prescritti ed utilizzati sono quelli per le malattie cardiovascolari, mentre tra i farmaci neurologici vanno per la maggiore gli antidepressivi.
Il dato positivo è che si riduce l'uso di antibiotici di ben il 4% in meno nella media nazionale rispetto allo stesso periodo del 2013: aspetto per il quale il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha espresso la propria soddisfazione, trattandosi di un argomento al centro dell'attenzione in tutti i paesi ad economia avanzata.
Le riduzioni più significative nel consumo di antibiotici sono state rilevate in Toscana (-7%) in Liguria (-7,8%) e nella provincia autonoma di Bolzano (-6,8%).
Risulta invece in aumento l'uso dei farmaci a brevetto scaduto, ovvero dei cosiddetti generici o equivalenti, che ormai rappresentano il 70% del consumo di farmaci in Italia.
Aumentata la compartecipazione degli utenti alla spesa dei farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata, che incide per il 13,6% mentre era del 12,7 nel 2013.
Si conferma l'esistenza di notevoli differenze nell'ambito delle diverse regioni per la spesa sanitaria: le regioni con la maggiore spesa farmaceutica pro capite sono la Campania (168,2 euro) la Puglia (163,1 euro) e la Calabria (160, 2 euro) all'opposto in Emilia la spesa è di 104,1 euro a testa, mentre le medie nazionali sono di 135,3 euro pro capite.
Problemi di appropriatezza nell'uso del farmaco (indice che sintetizza sia la compliance del paziente, ovvero la fedeltà alla prescrizione, sia l'efficacia della prescrizione stessa in rapporto alle indicazioni del farmaco) sono stati riscontrati soprattutto nei farmaci anti ulcerosi e negli anti diabetici.
Secondo il rapporto Osmed, pubblicato ieri e relativo al periodo gennaio-settembre 2014, la spesa farmaceutica complessiva in Italia è stata di 19,9 miliardi di euro, con un incremento dell'1,2% rispetto al 2013. Di questa cifra il 75,6% è stato rimborsato dal SSN. Nel periodo preso in esame ciascuna persona ha acquistato mediamente 23 confezioni di medicinali, di cui 14 in assistenza convenzionata. I farmaci in assoluto fra tutti più prescritti ed utilizzati sono quelli per le malattie cardiovascolari, mentre tra i farmaci neurologici vanno per la maggiore gli antidepressivi.
Il dato positivo è che si riduce l'uso di antibiotici di ben il 4% in meno nella media nazionale rispetto allo stesso periodo del 2013: aspetto per il quale il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha espresso la propria soddisfazione, trattandosi di un argomento al centro dell'attenzione in tutti i paesi ad economia avanzata.
Le riduzioni più significative nel consumo di antibiotici sono state rilevate in Toscana (-7%) in Liguria (-7,8%) e nella provincia autonoma di Bolzano (-6,8%).
Risulta invece in aumento l'uso dei farmaci a brevetto scaduto, ovvero dei cosiddetti generici o equivalenti, che ormai rappresentano il 70% del consumo di farmaci in Italia.
Aumentata la compartecipazione degli utenti alla spesa dei farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata, che incide per il 13,6% mentre era del 12,7 nel 2013.
Si conferma l'esistenza di notevoli differenze nell'ambito delle diverse regioni per la spesa sanitaria: le regioni con la maggiore spesa farmaceutica pro capite sono la Campania (168,2 euro) la Puglia (163,1 euro) e la Calabria (160, 2 euro) all'opposto in Emilia la spesa è di 104,1 euro a testa, mentre le medie nazionali sono di 135,3 euro pro capite.
Problemi di appropriatezza nell'uso del farmaco (indice che sintetizza sia la compliance del paziente, ovvero la fedeltà alla prescrizione, sia l'efficacia della prescrizione stessa in rapporto alle indicazioni del farmaco) sono stati riscontrati soprattutto nei farmaci anti ulcerosi e negli anti diabetici.
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