Pino Daniele stroncato da un infarto
Sono mille i pensieri, le suggestioni e le note, quelle delle sue canzoni, che in queste ore accompagnano i ricordi e le emozioni che la sua musica ha regalato al mondo.
Lo scugnizzo del blues, sempre un pò fuori dalle righe, sempre toccante, saturo degli aromi del mare e delle voci di strada, sempre grande e vivo nel sogno di ogni ragazzo con la chitarra in mano e la schiena appoggiata al muro malandato di un vicoletto, lastricato in pietra della vecchia Napoli.
Muore Pino Daniele per una malattia cardiaca, stroncato da un infarto: lui, come Massimo Troisi, simbolizzava il riscatto dell'arte, quella che è nel sangue della nostra gente, il miracolo di Napoli.
Viveva già da tempo in Toscana, in provincia di Grosseto. Ha accusato un malore ieri sera poco dopo le nove e quindi si è fatto accompagnare a Roma, all'ospedale S. Eugenio, dove però è arrivato praticamente già morto, le manovre di rianimazione tentate sono state inutili: l'ora della morte è stata stabilita alle 22,45. I funerali sono previsti per mercoledì mattina a Roma al Santuario del Divino Amore. Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 19 marzo.
A noi resta la sua musica fatta di note di volta in volta struggenti, graffianti, urlate, amare, profonde, sussurrate, ma sempre vere, sentite e vissute fino in fondo: una corda di chitarra che vibra in risonanza con quella del cuore che ora l'ha tradito, ma che ha sempre parlato per primo in ogni sua canzone.
je so pazzo
Lo scugnizzo del blues, sempre un pò fuori dalle righe, sempre toccante, saturo degli aromi del mare e delle voci di strada, sempre grande e vivo nel sogno di ogni ragazzo con la chitarra in mano e la schiena appoggiata al muro malandato di un vicoletto, lastricato in pietra della vecchia Napoli.
Muore Pino Daniele per una malattia cardiaca, stroncato da un infarto: lui, come Massimo Troisi, simbolizzava il riscatto dell'arte, quella che è nel sangue della nostra gente, il miracolo di Napoli.
Viveva già da tempo in Toscana, in provincia di Grosseto. Ha accusato un malore ieri sera poco dopo le nove e quindi si è fatto accompagnare a Roma, all'ospedale S. Eugenio, dove però è arrivato praticamente già morto, le manovre di rianimazione tentate sono state inutili: l'ora della morte è stata stabilita alle 22,45. I funerali sono previsti per mercoledì mattina a Roma al Santuario del Divino Amore. Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 19 marzo.
A noi resta la sua musica fatta di note di volta in volta struggenti, graffianti, urlate, amare, profonde, sussurrate, ma sempre vere, sentite e vissute fino in fondo: una corda di chitarra che vibra in risonanza con quella del cuore che ora l'ha tradito, ma che ha sempre parlato per primo in ogni sua canzone.
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