Televisione e computer vanno a braccetto con il disagio infantile
Due nuovi studi condotti in due diverse parti del mondo e recentemente pubblicati su JAMA Pediatria confermano quanto già avvalorato da diverse ricerche svolte in passato sulla associazione tra un insoddisfacente stato di salute generale ed emotiva con un eccessivo uso di schermi e monitor, siano essi televisivi o di pc ed altri media, nel corso della età evolutiva.
La prima indagine, condotta da Trina Hinkley e coll. presso l'Università di Melbourne in Australia, consiste in una revisione su di una casistica che ha coinvolto 3.604 bambini, dove sono stati valutati la frequenza di utilizzo di mezzi elettronici in bambini di età compresa tra i 2 ed i 6 anni ed il loro benessere psicofisico, misurato a due anni di distanza, mediante sei indicatori di benessere, quali: disagi emotivi e simili, livello di autostima, benessere emozionale, relazioni familiari e rapporti sociali.
Gli autori hanno rilevato che guardare la televisione è una abitudine associata ad esiti peggiori sulla salute, più di quanto non lo sia utilizzare videogame e computer, ma in tutti i casi l'utilizzo di media in età precoce risulta sempre associato con uno stato generale di salute più basso di quello di cui godono i bambini che non fanno uso dei media nelle prime fasce d'età. Gli autori concludono che tale associazione vada approfondita per stabilirne la ripetibilità e l'eventuale nesso causale. In effetti nella ipotesi degli studiosi è la sedentarietà legata all'uso dei media, quella che può produrre i maggiori danni.
Un secondo studio condotto da Stacey e coll. presso l'Oregon Social Learning Center (USA) ha stabilito una associazione tra l'obesità infantile ed il tempo trascorso nell'utilizzo dei media in rapporto anche al tipo di controllo parentale svolto sulle abitudini quotidiane dei piccoli. Lo studio ha coinvolto 112 madri, 103 padri e 213 bambini di età 5, 7 e 9 anni. Risulta che un minore monitoraggio da parte dei genitori circa il tempo trascorso dai bambini al computer o davanti alla televisione, sia associato con un più alto indice di massa corporea, per cui gli autori ritengono che la variabile del tipo e qualità di controllo parentale sia rilevante ed anche quella su cui è possible intervenire in una prospettiva di carattere preventivo della obesità.
Entrambi gli studi risultano interessanti anche come elementi di una campagna educativa ed informativa tesa a migliorare gli stili di vita dei minori. Un elemento che sicuramente stimola una riflessione è anche l'esito peggiore collegato all'eccessivo uso della televisione, che corrisponde in effetti ad una posizione mentale prevalentemente recettiva e passiva ...
Ciao Clara,
RispondiEliminaconcordo appieno.. i bambini passano dalla scuola a casa, ai vari centri sportivi e ricreativi,alla televisione, cellulare (purtroppo) e giochini nel web e video games. Tempo non ce n'è davvero più!?! Io non credo, sono solo alibi.
La cosa importante secondo la mia esperienza è che i genitori non eleggano la tivù a baby sitter specialmente nella prima infanzia: in alcuni casi le conseguenze possono essere gravi ....
RispondiEliminaPS: ciao, buona notte :-))
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