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Educazione e manipolazione: il gioco delle differenze.

Educare etimologicamente è un termine di derivazione latina, da ex ducere: la preposizione e ex indica moto da luogo allontanamento e corrisponde all'italiano da.
Duco ( duco ducis, duxi,ductum, ducere, dal Campanini Carboni) è traducibile in condurre, trascinare, portare, trarre a sé. A ben riflettere io terrei in considerazione quel trarre a sé, perché educare non significa solo spiegare e trasmettere contenuti culturali ed informazioni (questo è insegnare) non significa soltanto stimolare ed allenare la mente dell'educando al ragionamento ed alla comprensione (questo è l'aspetto formativo dell'insegnamento) ma significa anche e soprattutto guidare lungo un percorso, persuadere della validità dei principi e dei valori che vengono trasmessi, insomma significa anche orientare una persona plasmandone in una certa misura la mente.

Si educano, ad esempio, cittadini civili ed onesti o viceversa ed i messaggi educativi non sono rappresentati esclusivamente da quelli trasmessi all'interno della famiglia e della scuola, che sarebbero le strutture sociali prevalentemente deputate a questa funzione. I messaggi che possono rivestire valore educativo o diseducativo sono anche quelli trasmessi dal contesto sociale e dai media. Noi infatti così  strettamente imparentati con le scimmie, siamo spesso portati ad imitare quanto è suggerito dai modelli che ottengono maggiore visibilità e, da questo punto di vista, la televisione, la rete e tutti i nuovi mezzi di comunicazione massificata  sembra che abbiano assunto una rilevanza che supera ormai quella della scuola ed in diversi casi perfino quella della famiglia.
Ora funzionare da modello e da esempio per molte persone è una responsabilità enorme, ma soprattutto la comunicazione di massa è una giungla nella quale si aggira soprattutto gente motivata dal guadagno e non certo dal nobile fine di tirare fuori il meglio della umanità e della intelligenza del proprio prossimo!

Ecco, sono arrivata al punto: se educare vuol dire trarre a sé e quindi riuscire ad ottenere la introiezione di principi e valori etici e culturali con lo scopo di  orientare le persone alla crescita ed alla migliore gestione di sé, allora ciò che caratterizza la missione educativa è la sua finalità.
Lo scopo è quello di migliorare e far progredire le persone, rendendole capaci di utilizzare al meglio le proprie risorse intellettive ed umane: in questa prospettiva vengono adoperati mezzi di persuasione come gratificazioni e punizioni, si usa l'ascendente legato alla posizione di autorità e prestigio (un equivalente della visibilità, diciamo) si fa leva su alcune caratteristiche personali dell'individuo come l'esigenza di convalida o l'ambizione o ancora la dipendenza e così via, quindi in pratica i mezzi adoperati sono esattamente quelli che, se mirati a diversa finalità, noi connotiamo serenamente come manipolativi, ma qualifichiamo invece come educativi se sono indirizzati ad un obiettivo positivo per l'educando stesso.

Anche quando parliamo di genitori ed insegnanti, vale a dire persone certamente  motivate (si spera) a conseguire il bene di figli ed allievi, dobbiamo riconoscere che non sempre e non tutte le persone riescono a gestire appropriatamente una posizione di tale responsabilità.
Non ci sarà difficile quindi immaginare cosa può accadere nel momento in cui da questi contesti ci spostiamo nel mondo dei media dove si muovono individui di ogni genere e risma, anche in contrasto fra loro, ma accomunati dallo scopo prevalente di lucrare  sulle persone (che poi le stesse persone progrediscano o meno non è certo un loro problema).
Ecco che la cosa importante è l'audience, non certo il contenuto del messaggio, ecco proliferare le pubblicità  che propongono modelli di vita opinabili ma stuzzicano la fantasia ed incrementano i consumi del prodotto, ecco giochi e programmi che colludono con i peggiori istinti (quelli che l'educazione dovrebbe controllare e gestire) ma l'importante è che si diffondano e portino denaro a chi ne fa strumento di guadagno.
La differenza tra educare e manipolare sta soprattutto nello scopo e da questo punto di vista i media non sappiamo esattamente quali garanzie riescano ad offrire ...

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