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La diffusione del Poliovirus selvaggio è emergenza internazionale.

L'Europa è considerata ufficialmente una zona libera dal virus della poliomielite dal 2002 e l'ultimo caso registrato in Italia, secondo il nostro Ministero della Salute, risale al 1982: di conseguenza le raccomandazioni diffuse dall'OMS il 5 maggio scorso riguardano il nostro paese solo per il rispetto delle norme di prevenzione e le precauzioni necessarie ad impedire la trasmissione di poliovirus di importazione dai paesi in cui la polio è ancora endemica, specialmente nella prospettiva stagionale che prevede un incremento degli spostamenti nei prossimi mesi.

Il 28 ed il 29 aprile scorsi il direttore generale dell'OMS ha convocato il comitato di emergenza in teleconferenza dopo avere visionato i dati disponibili relativi alla diffusione della poliomielite a livello mondiale, a questo ha fatto seguito il 5 maggio  la dichiarazione ufficiale:  la diffusione attuale del virus polio configura uno stato di emergenza sanitaria internazionale!
I paesi interessati, nei quali cioè il virus non risulta ancora eradicato sono: Afghanistan, Camerun, Guinea Equatoriale, Etiopia, Iraq, Israele, Nigeria, Pakistan, Somalia e Siria, di questi solo 3 sono considerati paesi che esportano il contagio (Pakistan, Camerun e Siria) mentre gli altri sono classificate come zone infette, ma al momento non esportatori di virus.
Per tutti i paesi contagiati sono state stilate indicazioni in merito alla necessità di estendere le campagne vaccinali a tutti i residenti ed i viaggiatori che restano in zona oltre le 4 settimane.
I paesi contagiati inoltre devono dichiarare che la diffusione della polio costituisce una emergenza sanitaria nazionale. L'allarme dell'OMS deriva dalla considerazione che è considerevolmente aumentato il numero di paesi infetti che all'inizio del 2013 erano soltanto tre (Afghanistan, Pakistan e Nigeria) mentre ora sono complessivamente dieci e vi è stato parallelamente un aumento nel numero globale di casi segnalati nell'ultimo anno. Si ritiene che i viaggiatori adulti possano avere un ruolo nella trasmissione del virus, infatti alla fine del 2013 il 60% dei casi segnalati di poliomielite risultavano legati alla diffusione di virus selvaggio da zone infette,  inoltre dal punto di vista stagionale maggio e giugno rappresentano un periodo di maggiore rischio di diffusione della infezione. La situazione attuale rischia di veder fallire l'obiettivo OMS di completa eradicazione del virus a livello mondiale: per questo motivo la risposta sanitaria deve essere coordinata a livello internazionale. Per quanto riguarda l'Italia il Ministero della Salute ha comunicato il 12 maggio l'immediato adeguamento alle direttive OMS diffondendo anche il documento  contenente le raccomandazioni per la profilassi riferita anche specificamente ai flussi migratori che passano attraverso il nostro territorio nazionale e che spesso riguardano anche minori e bambini, sia per la immunizzazione dal virus polio che dal clostridio del tetano, includendovi, secondo i diversi casi, indicazioni specifiche sia per la sieroprofilassi che per la vaccinazione.


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