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OMS: obesità infantile rischio per la salute nella generazione futura

La madre è nutrice per sua natura e spesso è portata a credere che di più è meglio, inoltre le persone e  le popolazioni abituate alla povertà tendono più facilmente ad ingrassare quando vi è una maggiore disponibilità di cibo. Sono 40.000.000 i bambini  obesi di età inferiore ai 5 anni, censiti dall'OMS nel 2012 e si prevede che se non vi sarà una inversione di tendenza si potrà arrivare a 70.000.000 nel 2025, per questo il 15 maggio scorso è stata istituita  una Commissione specifica  che studi il fenomeno e fornisca strumenti e  direttive per arginarlo.

La diffusione dell'obesità è raddoppiata dal 1980 ad oggi: essa viene definita in base ad un parametro che è l'indice di massa corporea calcolato dividendo il peso in Kg per il quadrato dell'altezza in metri (peso/altezza al quadrato) quando questo indice è pari o superiore a 25 siamo già nella fascia del sovrappeso, se è pari o superiore a 30 si parla di obesità vera e propria.

Circa 30 milioni dei bambini sovrappeso o obesi abitano nei paesi in via di sviluppo, concentrati soprattutto nei centri urbani, e 10 milioni nei paesi  sviluppati.
I bambini sovrappeso ed obesi hanno una buona probabilità di rimanere tali anche da adulti ed un maggiore rischio di incorrere in una serie di malattie per le quali l'obesità rappresenta un fattore di rischio, quali:

  • malattie cardiovascolari
  • insulino-resistenza
  • osteoartrite ed altri disturbi muscolari e scheletrici
  • tumori del colon, dell'endometrio e della mammella
  • altri tipi di disabilità.
I fattori ritenuti responsabili dell'aumento della obesità in età infantile sono la prevalenza di attività di tipo sedentario e gli errori alimentari legati al consumo di cibi contenenti  un eccesso  di zuccheri e grassi.
L'obesità è prevenibile utilizzando semplici misure di igiene alimentare consistenti nella limitazione globale dell'apporto calorico della dieta, nella scelta degli alimenti privilegiando frutta e verdure, nel superamento di alcune mentalità locali che vedono nell'aspetto florido, ma anche francamente grasso, un segno di buona salute, favorendo l'attività fisica e sportiva, ma anche limitando la propaganda di prodotti alimentari per l'infanzia che siano supercalorici ed ad elevato contenuto di grassi e zuccheri.


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