Torino: piazza Castello pista di decollo degli "sputi virtuali"
Al grido di #vinciamonoi, oggi Grillo si è esibito in piazza Castello a Torino ed ha fatto capolino sul piccolo schermo (si vede che non scaccia più gli operatori televisivi ed i giornalisti: miracoli da campagna elettorale ..). Lo si sentiva urlare: mandiamoli via tutti! Non si è salvato nessuno in Italia ed in Europa, ma la cosa che preoccupa è la promessa che lui urla alla piazza, quella di processare in rete tutti i politici, i giornalisti, gli imprenditori e non so chi altri.
Presumo che non sarà rispettata la par condicio: tra i politici verranno risparmiati quelli che appartengono al M5s e tra i giornalisti quelli che scrivono sul suo blog o in siti e testate che vi fanno riferimento ... certo non c'è commissione di vigilanza, la rete è selvaggia, si sa!
Ma, par condicio a parte, Grillo promette che metterà all'indice uno alla volta tutti i personaggi in vista nel mondo della politica, della cultura e della economia in Italia, esponendoli al giudizio della rete "senza violenza" lui dice, ma poi conclude che alla fine di questi processi popolari almeno "uno sputo virtuale" avranno il diritto di spedirglielo. Ora pare che qui faccia difetto la coerenza (oltre alla par condicio) perché nella comunicazione virtuale uno sputo è un atto di violenza (virtuale) ma anche la pura messa all'indice è già in sé un atto di violenza, assimilabile alla gogna medievale, sia pure virtuale finché si voglia, ma il principio è quello.
Accanto a queste allettanti promesse, Grillo si impegna a teorizzare il diritto alla parolaccia: "la parolaccia è cultura" lui sostiene, né gli si potrebbe dar torto! A rigore di logica, infatti se la cultura è conoscenza, chi non conosce le parolacce presenta una lacuna nel campo delle proprie conoscenze, egli ignora le parolacce e dunque è un ignorante, cosa che nessuno potrebbe sostenere di Grillo e seguaci, i quali invece hanno sempre dimostrato una eccellente ed articolata conoscenza dei turpiloqui nazionali e locali, in ogni dialetto conosciuto.
Da un punto di vista analitico le posizioni di Grillo sono transitate da forme di aggressività anale (gli schizzi di letame per chi li ricorda) a forme di aggressività orale (al momento siamo agli sputi virtuali ed in attesa degli eventuali morsi) il che apparirebbe come una regressione, essendo in un normale percorso di sviluppo l'aggressività anale successiva a quella orale.
La regressione è un meccanismo (disfunzionale) di difesa: da cosa tenta di difendersi Grillo? Di cosa ha paura?
Presumo che non sarà rispettata la par condicio: tra i politici verranno risparmiati quelli che appartengono al M5s e tra i giornalisti quelli che scrivono sul suo blog o in siti e testate che vi fanno riferimento ... certo non c'è commissione di vigilanza, la rete è selvaggia, si sa!
Ma, par condicio a parte, Grillo promette che metterà all'indice uno alla volta tutti i personaggi in vista nel mondo della politica, della cultura e della economia in Italia, esponendoli al giudizio della rete "senza violenza" lui dice, ma poi conclude che alla fine di questi processi popolari almeno "uno sputo virtuale" avranno il diritto di spedirglielo. Ora pare che qui faccia difetto la coerenza (oltre alla par condicio) perché nella comunicazione virtuale uno sputo è un atto di violenza (virtuale) ma anche la pura messa all'indice è già in sé un atto di violenza, assimilabile alla gogna medievale, sia pure virtuale finché si voglia, ma il principio è quello.
Accanto a queste allettanti promesse, Grillo si impegna a teorizzare il diritto alla parolaccia: "la parolaccia è cultura" lui sostiene, né gli si potrebbe dar torto! A rigore di logica, infatti se la cultura è conoscenza, chi non conosce le parolacce presenta una lacuna nel campo delle proprie conoscenze, egli ignora le parolacce e dunque è un ignorante, cosa che nessuno potrebbe sostenere di Grillo e seguaci, i quali invece hanno sempre dimostrato una eccellente ed articolata conoscenza dei turpiloqui nazionali e locali, in ogni dialetto conosciuto.
Da un punto di vista analitico le posizioni di Grillo sono transitate da forme di aggressività anale (gli schizzi di letame per chi li ricorda) a forme di aggressività orale (al momento siamo agli sputi virtuali ed in attesa degli eventuali morsi) il che apparirebbe come una regressione, essendo in un normale percorso di sviluppo l'aggressività anale successiva a quella orale.
La regressione è un meccanismo (disfunzionale) di difesa: da cosa tenta di difendersi Grillo? Di cosa ha paura?
Come un giocoliere che attrae attenzione con troppi birilli in aria , teme che sputi e schizzi gli cadano addosso ... poverino ... e tanti lì col naso per aria ... mai visto produrre lavoro e PIL col turpiloquio ... solo tempesta !!!
RispondiEliminaLo so: si manipola la rabbia e ... l'ignoranza credo!
RispondiEliminaBuongiorno Nino! Buona domenica :-)
Lo so: si manipola la rabbia e ... l'ignoranza credo!
RispondiEliminaBuongiorno Nino! Buona domenica :-)
Lascio il video integrale dell'intervento, anche se devo riconoscere che io mi sono limitata ad ascoltarne alcuni stralci in televisione: credo di avere detto infatti che è comparso sul piccolo schermo! La diretta di rai news 24 è a mia fonte se dobbiamo citarla, ho anche letto gli articoli della stessa rainews, repubblica, stampa e qualcos'altro, ma mi sono fondata soprattutto su quello che ho ascoltato. Quello che mi ha fatto scattare la voglia di scriverne è stato lo sputo virtuale: era in diretta! Ho ascoltato abbastanza e non ho voglia di sciropparmi il video integrale ... comunque grazie per il pensiero! :-))
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