Anche in Gran Bretagna si ai matrimoni gay
Sempre più stretta d'assedio, l'area sociale europea più legata alla conservazione dei costumi (compresi i naturalisti dell'ultima ora) incassa il primo sì ai matrimoni gay della camera dei comuni britannica, con 400 voti a favore e 175 contrari.
Hanno votato a favore pubblicamente, motivando la propria scelta con una lettera indirizzata al Daily telegraph, anche diversi esponenti conservatori.
Ora l'iter legislativo sarà ancora lungo prima della approvazione completa e definitiva e della promulgazione della nuova legge.
Anche qui come in Francia si dovranno attendere i tempi "tecnici" del percorso parlamentare, ma il destino della legge a favore dei matrimoni omosessuali sembra abbastanza chiaramente tracciato da questa prima approvazione.
La chiesa protestante anglicana non sarà tenuta alla celebrazione dei matrimoni gay, ma le chiese che vorranno invece, accettarli potranno espressamente avanzarne richiesta presso gli organi istituzionali competenti.
Le maggiori resistenze dell'ala conservatrice del parlamento sembra, infatti, rivestissero appunto natura religiosa.
A me sembra incredibile come ancora l'Italia non faccia parte dei paesi che hanno detto sì ai matrimoni gay.. Purtroppo, per la vicinanza al Vaticano, credo che sarà un percorso lungo e tortuoso, ma credo che prima o poi ci arriveremo anche noi.. È questione di tempo! La domanda è QUANDO?!
RispondiEliminaVeramente è molto difficile dirlo ... Armonia, ma le coppie gay che vogliono garantirsi a vicenda nell'attesa, dovrebbero, in massa, stipulare un contratto che ne garantisca reciproci diritti e doveri: se non proprio un matrimonio civile, un matrimonio giuridico: questo è un diritto che può essere esercitato e se il fenomeno si diffondesse metterebbe in discussione le contraddizioni istituzionali. Il matrimonio, in fondo, è un contratto.
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