Le ultime battute della campagna elettorale: le piazze, i confronti e le interviste.
Sono le ultime battute della campagna elettorale: oggi si discute della piazza di Bersani ieri a Milano (fra polemiche ed equivoci, pare sia stata sbagliata la foto, ma comunque dicono fossero circa 30.000 persone) poi dello tsunami tour di Grillo, che viene meno all'impegno per l'intervista televisiva a Sky ed infine di questo confronto televisivo tra i leader politici a due, a tre o a sei, ma che probabilmente non ci sarà affatto.
La percentuale dei votanti si è andata riducendo negli ultimi anni ed in questo momento sono n gioco i voti degli indecisi, ma anche la possibilità di coinvolgimento di una qualche fetta di astensionismo.
Ciascun leader vuole in qualche misura vincere e la maggior parte degli atteggiamenti e delle scelte sono pertanto dettate da un tentativo di condizionamento o di orientamento del voto.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta:
Perché tutti si dicono convinti di "vincere"? Non tutti quelli che lo affermano sono realmente convinti di vincere, dunque resta da capire il motivo per il quale si ritiene utile ostentare questa sicurezza: probabilmente (e non a torto) la valutazione è che una maggiore sicurezza possa ispirare una altrettanta maggiore fiducia e che inoltre le persone abitualmente tendono a schierarsi sul fronte della maggioranza alla quale si conformano perché la temono e perché a tutti piace sentirsi forti partecipando alla vittoria. La valutazione, che piaccia o no, è corretta e corrisponde, almeno in parte ad alcune dinamiche psicologiche della mente umana.
Perché Berlusconi vuole il confronto a due solo con Bersani? Il messaggio che Berlusconi tenta di trasmettere e che ha già più volte esplicitato verbalmente è che lui sia l'unica reale alternativa al "pericolo comunista" ed un confronto a due in televisione conferirebbe a questa sua affermazione anche una dimensione visiva, in genere molto efficace, in quanto automaticamente associata nella nostra percezione alla realtà (la parola è simbolo, l'immagine è reale: "lo credo se lo vedo"). Oltre a questo, naturalmente, Berlusconi spera anche di riuscire ad esprimere una dialettica migliore dell'avversario, guadagnando quindi consensi.
Perché Grillo ha rifiutato l'intervista a Sky? Grillo è abituato a fare spettacolo dai palcoscenici: questa è la dimensione che gli è naturale ed inoltre da questa posizione può svolgere accesi monologhi e gridare slogan di propaganda, senza entrare nel merito specifico delle questioni e dei programmi (cosa fare e come) e naturalmente senza alcun contraddittorio ...
Per il momento ci fermiamo, anche se ci sarebbero molte altre domande, la cui risposta sarà chiara comunque solo ad elezioni avvenute.
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