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Corruzione: condanna a 4 anni per Raffaele Fitto, candidato PDL


Raffaele Fitto è stato ministro per gli affari regionali nel quarto governo Berlusconi tra il 2008 ed il 2011.

Si tratta di un politico che potremmo definire "figlio d'arte" in quanto suo padre era, a sua volta, un uomo politico di area democristiana.
Oggi  tutti gli organi di stampa trasmettono notizia dell'avvenuta condanna di Raffaele Fitto a quattro anni di reclusione da parte del tribunale di Bari per corruzione: i fatti di cui il candidato è stato giudicato colpevole risalgono al periodo tra il 1999 ed il 2005.
Fitto è accusato di avere riscosso una tangente da 500.000 euro ricevuta da Giampaolo Angelucci (anch'egli condannato) per concedere alcuni appalti nel settore  sanitario ( imprese di pulizie, servizi di ausiliari e gestione di 11 residenze sanitarie) con un impegno di spesa pubblica intorno ai 200 milioni di euro.
L'indagine è iniziata nel 2006: il 20 giugno la procura di Bari ha richiesto alla camera dei deputati l'autorizzazione a procedere per la tangente da 500.000 euro versata da Angelucci alla lista "la Puglia prima di tutto" creata da Fitto per le elezioni regionali nel 2005.
Angelucci aveva ottenuto dalla regione Puglia la gestione di 11 residenze sanitarie, un appalto da 198.000 euro.
 La camera all'epoca ha negò l'autorizzazione.
Fitti è stato anche indagato per turbativa d'asta nel 2009 ed è entrato in conflitto con la magistratura
("il manipolo di legionari").
Fatto sta che oggi risulta riconosciuto colpevole e condannato a quattro anni per i fatti del 2005,  il che apre un'altra grossa falla nelle cosiddette "operazioni di pulizia" compiute in seno al PDL.

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