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Il rebus insolvibile della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

Slitta ancora una volta la data fissata per il definitivo superamento e quindi la chiusura degli OPG proprio come una tela di Penelope tessuta di giorno e disfatta di notte ...
Riprendere le fila dell'iter legislativo e burocratico che sta caratterizzando questo percorso così accidentato e parlare al contempo del pregiudizio sociale o forse meglio del panico legato alla chiusura di strutture che si ritiene custodiscano pazzi pericolosi è di fatto un unico discorso, che proverò  qui a sintetizzare brevemente giusto per fare chiarezza in un qualcosa che col passare del tempo e l'aggiungersi sempre di ulteriori tappe e transizioni, rischia di divenire davvero troppo complicato ...

La data di chiusura degli OPG era originariamente prevista e fissata entro la fine del mese di Marzo 2013: si tratta di strutture definite a suo tempo dal Presidente Napolitano "un autentico orrore indegno di un paese appena civile". Gli standard della comunità europea non consentono la persistenza di simili situazioni, ma la loro chiusura richiede l'attivazione di servizi territoriali adeguati per la presa in carico ed il  trattamento dei malati tutt'ora in regime di ricovero forzato: sarebbero circa 800 i degenti in attesa di collocazione, dei quali circa un 10% vale a dire 80 persone, considerate potenzialmente "pericolose".
La prima data non è stata rispettata per la difficoltà logistica legata alla indisponibilità di centri attrezzati sul territorio e dei fondi necessari ad istituirli: lo slittamento iniziale è stato di un anno con nuova scadenza al 1° aprile 2014 e con stanziamenti specifici da erogarsi direttamente alle Regioni.
Le Regioni quindi hanno elaborato e presentato i propri programmi territoriali che prevedono la graduale chiusura degli ospedali e  la istituzione di residenze REMS (residenze per l'esecuzione della sicurezza sanitaria) ma il problema è che i piani di riconversione presentati dalle Regioni richiedono tempi ben più lunghi dei tre mesi che ci separano dalla scadenza del 1° aprile.
Questo tuttavia dell'allungarsi dei tempi è solo la punta dell'iceberg: la vera difficoltà sembra piuttosto di natura culturale, ancora una volta correlata alla paura di dover gestire la potenziale "pericolosità" di questi ammalati. Il rischio è che si passi dalla grande struttura ospedaliera del SSN alla piccola Rems della Regione, la quale però continuerà ad essere organizzata e gestita come struttura di reclusione ed esclusione, traducendosi quindi in una miniatura dell'OPG.
Non è un caso che si torni a parlare della ammissibilità della contenzione fisica, come presentato in una comunicazione dell'ISS del 24 dicembre scorso.
Anche i  media sembrano essersi messi in allarme dopo lo scalpore suscitato lo scorso mese dalla fuga dal carcere di Bartolomeo Gagliano, non rientrato da un permesso.
Statisticamente parlando la quasi totalità dei reati, inclusi i più efferati, viene compiuta da persone clinicamente "sane" di mente, ma questo non basta a smontare il pregiudizio contro coloro che si pongono, pensano e si relazionano (o non si relazionano) in modo totalmente diverso dal nostro: i matti, appunto.
In realtà il giorno dopo Gagliano è evaso con lo stesso sistema Pietro Esposito, un killer di camorra, ma la cosa non ha destato altrettanto scandalo ...

"Il fatto è che questa circolazione dei folli, il gesto che li scaccia, la loro partenza ed il loro imbarco non possono venire spiegati solo con l'utilità sociale e la sicurezza dei cittadini. (...) affidare il folle ai marinai, renderlo prigioniero della sua stessa partenza (...). Ma a tutto questo l'acqua aggiunge la massa oscura dei suoi valori particolari, essa porta via, ma fa ancora di più: essa purifica ...."  (Michael Foucault, "Storia della follia nell'età classica")



Commenti

  1. Una persona pensante, prima o poi si sarà posta il quesito : "Sono pazzo Io o lo sono gli altri ?" considerando che negli ultimi tempi grazie alla diffusione dei nuovi mezzi di aggregazione possiamo confrontarci o peggio imbatterci con individui che nella vita normale eviteremmo e quindi abbiamo modo di conoscere pensieri variegati.
    Ma se i degenti sono circa 800, mi viene da pensare che siano stati giudicati socialmente pericolosi in tempi lontani in quanto di crimini efferati ne accadono (purtroppo) ogni giorno ma se non ricordo male mi sembra che a distanza di più di trent'anni da quando entrò in vigore la legge Basaglia riferita ai vecchi manicomi vi siano ancora dei poveri diavoli dimenticati in quanto le strutture che avrebbero dovuti ospitarli a causa dei soliti palleggi non entrarono pienamente in funzione. :-(

    RispondiElimina
  2. Chi viene internato in un giudiziario non è detto che abbia commesso crimini contro la persona, solo il 10% degli internati in OPG sono stati giudicati realmente pericolosi ... se si tratta di individui psichicamente disturbati per qualsiasi atto contro la legge vengono internati comunque ... ma certamente anche pazienti che non hanno commesso reati sono troppo spesso senza collocazione ... :-( hai ragione in questo, purtroppo ... né si può sempre scaricare tutto sulle famiglie ...
    Ciao illusione!

    RispondiElimina

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