La diffusione delle droghe in adolescenza e correlati con l'incidenza di disturbi psichici
Un editoriale dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma, pubblicato sul sito lo scorso 15 gennaio informa che su tre minori che soffrono di disturbi psichiatrici, almeno uno presenta anche una storia di abuso di sostanze: la circostanza dell'abuso viene tout court interpretata come causa o concausa della patologia psichica.
Dal punto di vista scientifico in effetti non sarebbe semplicissimo stabilire se l'abuso di sostanze sia sempre effettivamente causa e concausa o piuttosto conseguenza, ovvero uno degli agiti cui si lascia andare la persona con una struttura psichicamente fragile, essendo altresì noto che personalità disturbate possono più facilmente essere esposte a problemi di abuso e dipendenza.
Il dato di uno su tre utenti psichiatrici (n.d.r.) corrisponde al 33,(3)% degli utenti psichiatrici minorenni.
Questo è quanto emerge dall'analisi di 350 accessi al pronto soccorso psichiatrico dell'Ospedale.
Se confrontiamo questo dato con quello relativo alla prevalenza dell'abuso di sostanze tra i giovani, così come trasmesso nella relazione al Parlamento (Report 2012 e 1° trimestre 2013) rileviamo comunque una differenza macroscopica rispetto alla popolazione generale: tra gli studenti di età compresa fra i 15 ed i 19 anni risulta che il 3,88% consuma più sostanze, mentre il 18,51% consuma una sola sostanza . Complessivamente quindi il 22,9% della popolazione generale fra i 15 ed i 19 anni fa uso di sostanze, con un abbondante 10% in meno rispetto ai giovani utenti psichiatrici: che esista una correlazione significativa appare pertanto innegabile, in che direzione vada il nesso causa effetto rimane tuttavia da stabilire nei singoli casi ...
Di quel 18,51% che fa uso di un'unica sostanza la stragrande maggioranza sono consumatori di droghe leggere, ovvero fumatori di cannabis (17,72%) mentre meno dell'1% rimanente è dedito a sostanze diverse e comunemente considerate droghe pesanti.
Il consumo di cannabis risulta tendenzialmente in aumento: dal 17,91% del 2011 al 21,43% del 2013, con un differenziale del + 3,52% tra il 2011 ed il 2013 mentre il consumo di altre sostanze è sostanzialmente stabile ovvero con incrementi di entità scarsamente significativa.
Restano comunque dimostrati gli effetti negativi anche delle cosiddette droghe leggere sul controllo della emotività e sulle funzioni cognitive più delicate come attenzione, concentrazione e memoria, specialmente nel corso della età evolutiva.
La direzione che prenderanno le politiche di prevenzione sanitaria assumono oggi particolare importanza e significato proprio nel momento in cui si rimettono in discussione la normativa e le leggi che riguardano la distribuzione ed il consumo degli stupefacenti in Italia.
Dal punto di vista scientifico in effetti non sarebbe semplicissimo stabilire se l'abuso di sostanze sia sempre effettivamente causa e concausa o piuttosto conseguenza, ovvero uno degli agiti cui si lascia andare la persona con una struttura psichicamente fragile, essendo altresì noto che personalità disturbate possono più facilmente essere esposte a problemi di abuso e dipendenza.
Il dato di uno su tre utenti psichiatrici (n.d.r.) corrisponde al 33,(3)% degli utenti psichiatrici minorenni.
Questo è quanto emerge dall'analisi di 350 accessi al pronto soccorso psichiatrico dell'Ospedale.
Se confrontiamo questo dato con quello relativo alla prevalenza dell'abuso di sostanze tra i giovani, così come trasmesso nella relazione al Parlamento (Report 2012 e 1° trimestre 2013) rileviamo comunque una differenza macroscopica rispetto alla popolazione generale: tra gli studenti di età compresa fra i 15 ed i 19 anni risulta che il 3,88% consuma più sostanze, mentre il 18,51% consuma una sola sostanza . Complessivamente quindi il 22,9% della popolazione generale fra i 15 ed i 19 anni fa uso di sostanze, con un abbondante 10% in meno rispetto ai giovani utenti psichiatrici: che esista una correlazione significativa appare pertanto innegabile, in che direzione vada il nesso causa effetto rimane tuttavia da stabilire nei singoli casi ...
Di quel 18,51% che fa uso di un'unica sostanza la stragrande maggioranza sono consumatori di droghe leggere, ovvero fumatori di cannabis (17,72%) mentre meno dell'1% rimanente è dedito a sostanze diverse e comunemente considerate droghe pesanti.
Il consumo di cannabis risulta tendenzialmente in aumento: dal 17,91% del 2011 al 21,43% del 2013, con un differenziale del + 3,52% tra il 2011 ed il 2013 mentre il consumo di altre sostanze è sostanzialmente stabile ovvero con incrementi di entità scarsamente significativa.
Restano comunque dimostrati gli effetti negativi anche delle cosiddette droghe leggere sul controllo della emotività e sulle funzioni cognitive più delicate come attenzione, concentrazione e memoria, specialmente nel corso della età evolutiva.
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